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Torino, il futuro urbanistico passa dalle periferie e dal nuovo Piano regolatore

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Lo sviluppo urbanistico delle periferie torinesi resta uno dei temi centrali del dibattito pubblico. “Sviluppo, coesione, sostenibilità e cura: sono le quattro parole che hanno guidato finora l’azione dell’amministrazione comunale”, ha dichiarato il sindaco Stefano Lo Russo durante un incontro alle Officine grandi riparazioni (Ogr) dedicato al presente e al futuro della città. Un futuro che passa anche attraverso l’approvazione di un nuovo Piano regolatore, chiamato a sostituire quello in vigore da oltre trent’anni.

Dal 2021, anno di insediamento della giunta Lo Russo, il Comune ha investito 306 milioni di euro nelle periferie. “Si tratta della cifra più alta degli ultimi vent’anni”, ha sottolineato il sindaco. Fondamentali, in questo senso, sono stati anche i finanziamenti del PNRR, che hanno permesso di attivare numerosi interventi diffusi nelle aree periferiche. Tra questi: 26 milioni destinati ai parchi, 46 milioni all’edilizia residenziale pubblica, 58 milioni al rifacimento del suolo pubblico, 50 milioni alle strutture scolastiche e 21 milioni agli impianti sportivi.

“Aurora-Barriera: nel cuore del cambiamento” è uno dei progetti più rilevanti. Riguarda l’investimento di 26 milioni di euro nei quartieri del nord della città, coinvolti anche nel percorso della futura linea 2 della metropolitana, la cui realizzazione – ha assicurato Lo Russo – sarà avviata il prossimo anno.

E il futuro urbanistico di Torino? Molto dipenderà dalla riscrittura delle regole che ne governano la trasformazione. L’approvazione in prima lettura del nuovo Piano regolatore da parte della giunta è prevista per martedì 16 dicembre, ha annunciato il sindaco. L’obiettivo è dotare la città di uno strumento capace di tenere il passo con le rapide dinamiche di cambiamento che stanno interessando molte città europee.

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