La testata del Master in Giornalismo “Giorgio Bocca” di Torino

La Lega sul Piano regolatore: “Tempi certi e tutele per negozi e alberghi”

condividi

“Al Piano regolatore servono sburocratizzazione, una banca dati dei diritti edificatori, un monitoraggio della desertificazione delle attività commerciali e soprattutto tempi di approvazione certi”. La Lega mette le mani avanti rispetto a lunedì prossimo, il 15 dicembre, quando il sindaco Stefano Lo Russo presenterà la bozza del Piano regolatore davanti al Consiglio comunale. Fabrizio Ricca, capogruppo della Lega in consiglio regionale, ed Elena Maccanti, segretaria provinciale della Lega Torino, mettono sul tavolo quelle che sono, a loro avviso, “le richieste della cittadinanza”.

A ormai trent’anni dall’approvazione dell’ultimo Piano regolatore generale, uscito nel 1995 e oggetto di centinaia di revisioni nel corso degli anni, Torino si prepara a discutere e approvare il nuovo piano di sviluppo urbanistico di Torino per i prossimi decenni. Per questo motivo le forze di opposizione si sono mobilitate in anticipo per stabilire alcuni paletti su cui, secondo loro, il piano si dovrebbe basare. “Il nuovo piano regolatore è una grande occasione per Torino – dice Ricca – e in questo contesto noi vogliamo essere interpreti delle esigenze delle categorie e dei cittadini. Tra domani e dopodomani porteremo le nostre proposte al sindaco”.

Le proposte della Lega

“Torino è una città a misura degli universitari – spiega Maccanti – ma deve essere anche a misura degli anziani e dei single, per questo bisogna affrontare il tema affitti, magari proprio a partire dal nuovo Piano e dal rinnovamento del partenariato pubblico e privato”. Tra le proposte c’è anche una novità: “Vorremmo introdurre una banca dei diritti edificatori, che potrebbe rappresentare uno strumento di semplificazione e sburocratizzazione per quanto riguarda il commercio. I commercianti infatti ci chiedono di combattere la desertificazione, evitando quindi la realizzazione di nuovi centri commerciali”.

Oltre ai commercianti, anche gli albergatori chiedono maggiori tutele. “Federalberghi – aggiunge Ricca – chiede di poter adeguare la questione dei ‘non alloggiati’ (obbligo degli albergatori di comunicare le generalità degli ospiti alla Polizia di Stato, ndr), che impone agli esercenti di rifiutare i clienti che vogliono fermarsi a cena nel loro albergo. E chiediamo anche di non trasformare tutti gli ex negozi in b&b, perché in questo modo difficilmente ci possono essere condizioni di mercato paritarie rispetto agli hotel, sapendo che il trattamento riservato a questi sono già di per sé svantaggiose”.

“Il commercio di prossimità è un fiore all’occhiello di Torino – conclude Ricca -, porre un limite alla crescita dei nuovi centri commerciali sarebbe fondamentale. L’esperienza delle medie e grandi strutture di vendita sta terminando, perché la gente ha cambiato gusti e soprattutto a causa dell’e-commerce che danneggia soprattutto i piccoli commercianti”. E in chiusura la segretaria Maccanti ci tiene a fare un’ultima aggiunta: “Se poi questa giunta prendesse da altre città europee la politica di divieto dei monopattini in sharing, noi saremmo anche contenti”.

Articoli Correlati