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Per i piemontesi, il benessere mentale conta quanto quello fisico. Ma servono risorse

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Il Piemonte è la prima regione italiana ad aver attivato lo “Psicologo delle Cure Primarie”, un supporto psicologico gratuito per il quale la Giunta regionale ha stanziato risorse pari a 1.8 milioni di euro nell’annualità 2024-2025. Una cifra non sufficiente a soddisfare la domanda, ma che ne ha comunque permesso l’attivazione. Nel periodo di sperimentazione di 22 mesi, il servizio ha erogato oltre 38 mila prestazioni per più di settemila pazienti. Ma le criticità riguardano il 2026, perché il finanziamento scadrà a breve e dal primo gennaio le Regioni si troveranno senza fondi a disposizione. L’Ordine sta quindi lavorando con la Giunta per cercare nuove risorse che coprano il buco e garantiscano la continuità delle cure. 

Lo “Psicologo di base” è una risposta strutturale al diffuso disagio sociale che l’Ordine degli Psicologi del Piemonte ha voluto mappare tramite un’indagine ad hoc. “Bisogni di salute psicologica nella popolazione piemontese” è la ricerca realizzata dall’Istituto Piepoli per fotografare il rapporto tra popolazione piemontese e benessere psicologico. Giancarlo Marenco, presidente dell’Ordine regionale, ha introdotto la conferenza stampa di presentazione dei dati mettendo in luce come l’86 per cento del campione consideri la salute psicologica un elemento fondamentale nella propria vita. Mentre l’81 per cento ha dichiarato di ritenere che salute psicologica e salute fisica abbiano la stessa importanza. Addirittura, per il 15 per cento dei piemontesi il benessere psicologico risulta ancora più rilevante di quello fisico. Un dato in forte controtendenza rispetto a pochi anni fa. A conferma di come l’attenzione per la cura di sé abbia subito una crescita in senso positivo. 

Permane il malessere giovanile

Dalla ricerca, effettuata su un campione rappresentativo dell’opinione pubblica di 500 individui residenti nella Regione, emerge che il 73 per cento dei giovani, nella fascia 18-24 anni, è preoccupato per la propria condizione mentale. Le ragioni sono diverse, ma giocano un ruolo fondamentale solitudine e isolamento sociale. Ai primi posti tra i fattori che determinano problemi di salute psicologica tra i ragazzi e le ragazze. Marenco sostiene che “nonostante gli adolescenti soffrano, conservano buone competenze relazionali. Perciò, il problema sorge dalle aspettative e dal confronto, quando lo sguardo dei pari diventa più importante di quello dei genitori”. E se una fetta di popolazione soffre, è compito dei servizi pubblici dare una risposta adeguata. 

Inoltre, stando ai risultati dell’indagine, quasi un piemontese su due vive una quota di sentimenti di tristezza che rendono difficile la vita quotidiana. Una condizione ancora più presente tra i giovani che sentono di non avere l’energia sufficiente per svolgere le attività di tutti i giorni. Non si può affermare lo stesso per gli over 65 che dimostrano maggiore soddisfazione, ma tra i quali permane lo stigma dell’aiuto psicologico. Il 50 per cento ritiene infatti che la salute psicologica sia una “questione esclusivamente personale” di cui non parlare all’esterno.

In ogni caso, l’85 per cento dei piemontesi si è detto soddisfatto della propria vita. Un aspetto che ha una forte correlazione con la salute mentale: se si sta bene psicologicamente, si è soddisfatti e viceversa.  Il Piemonte, in questo senso, ha portato risultati importanti, ma c’è ancora un pezzo della popolazione che ha bisogno di essere raggiunta e assistita.

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