Si apre un nuovo capitolo tra Italia e Francia. Questa mattina, mercoledì 3 dicembre, è stata presentata la prima edizione del “Little Italy Festival”, un evento destinato a diventare un appuntamento transfrontaliero di unione tra le culture italiana e quella francese. Il Festival è fissato per l’11 e 12 settembre 2026 a Saint-Jean-de-Maurienne, comune della Maurienne a circa due ore da Torino.
I visitatori potranno partecipare a momenti dedicati a sport, cinema, divertimento, oppure immergersi in spazi che esalteranno la gastronomia e l’artigianato. Il cuore del Festival sarà il “Villaggio letteratura”, che ospiterà autori ed editori di entrambe le culture. Non solo, il festival prevede la partecipazione di grandi artisti italiani e internazionali come Mika, Alfa, Sabrina Salerno, Johnson Righeira e molti altri.
All’incontro di oggi, presso la Sala Viglione del Consiglio Regionale del Piemonte di Palazzo Lascaris, hanno partecipato lo staff organizzativo, il direttore artistico Roberto Ciurleo, il consigliere regionale Andrea Cerutti, l’Amministrazione comunale di Giaveno e gli Amministratori Regionali degli altri Comuni coinvolti.
Il Sindaco di Saint-Jean De Maurienne Philippe Rollet, arrivato per l’occasione, ha commentato: “È per me un grande onore essere qui oggi a Torino per il lancio di questo Festival. È la promessa di un ponte tra i nostri due paesi, una testimonianza viva dei nostri legami storici. Italia e Francia condividono la stessa cultura e le stesse radici. Ciò che lanciamo oggi a Torino potrà diventare il simbolo di collaborazione transfrontaliera europea”. Le montagne quindi, non dividono ma uniscono. Il comune è gemellato con Giaveno dal 2013, e “il percorso va sempre più intensificandosi”, ha ricordato il primo cittadino, Stefano Olocco.
Tra i temi trattati, la vocazione transfrontaliera del festival, che vuole valorizzare i legami tra Piemonte e Maurienne, oltre che l’eredità dell’emigrazione italiana nella valle. Molti italiani e discendenti di immigrati sono passati, o continuano a farlo, tra le due regioni. Ciò implica che i collegamenti transalpini come strade e treni, siano simbolicamente parte di questa storia di mobilità e scambio culturale. Il Festival usa l’idea di ponte culturale, geografico e infrastrutturale tra Italia e Francia per rilanciare il legame perso negli ultimi anni a causa di problematiche come il covid o le proteste Tav.