Lavoratori e lavoratrici che da un giorno all’altro si sono ritrovati a casa, senza più un lavoro, tutele né certezze. È questa la situazione di 36 dipendenti dopo la chiusura dell’impresa Postalcoop che, questa mattina, martedì 2 dicembre, hanno deciso di organizzare un flash mob intitolato “Ci avete tirato pacco” di fronte alla sede di Poste Italiane, in via Alfieri 10. Dopo essersi passati i pacchi tra loro simulando una catena di montaggio, li hanno accatastati di fronte alla sede.
“Abbiamo famiglie a casa, alcuni hanno una moglie che non ha lavoro, abbiamo sollecitato con mail al Ministero, alla Regione, si sono resi disponibili ma scaricano la responsabilità a terzi. Quanto ancora possiamo aspettare? Tutti quelli che sono qui oggi hanno alle spalle quindici anni di lavoro e non hanno bisogno di formazione. Nonostante ciò ci sono girati dall’altra parte e col sindacato li stiamo perseguitando legalmente. Siamo persone capaci, che non hanno mai causato problemi, e cosa fate? Ci lasciate a casa”, ha commentato uno dei 36 coinvolti.
Le lavoratrici e i lavoratori sono da due mesi senza stipendio, senza cassa integrazione e senza un datore di lavoro che li tuteli. Allo stesso tempo, il lavoro di consegna pacchi che facevano viene comunque svolto da altri. “Siamo qui per questa battaglia che abbiamo iniziato mesi fa, per far valere il nostro diritto di lavoro. Portavamo 50 mila pacchi al mese, eravamo una delle filiali migliori del Piemonte. Ci era stata promessa la tutela. Non ci fermeremo qui, andremo anche a Roma di fronte alle Poste Italiane, aspettateci!” ha concluso Andrea, uno dei lavoratori.