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Fatturati 2025, il Nord Ovest rallenta, il Piemonte frena: pesa l’automotive

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Centoquattordici imprese associate, oltre 10 miliardi di valore della produzione, quasi 24mila addetti occupati e 2,3 miliardi di investimenti sul triennio. Sono i numeri di Confservizi Nord Ovest, che oggi, lunedì 1 dicembre, ha presentato il primo rapporto sui servizi pubblici locali. Confservizi Nord Ovest è un’associazione sovraregionale che rappresenta, tutela e promuove gli interessi delle imprese del settore dei servizi pubblici locali di Piemonte, Liguria e Valle D’Aosta. Questa entità riunisce aziende che operano nei settori di acqua, rifiuti, energia, trasporti pubblici locali, farmacie comunali, edilizia residenziale pubblica e servizi cimiteriali.

È in questo contesto che Laura Campanini, responsabile Local Public Finance del research department di Intesa San Paolo, ha presntato il rapporto sulla competività del Nord Ovest nell’economia nazionale, che fa registrare alcune notizie negative. Se infatti l’area produce il 10,3 percento del Pil del Paese e tutte e tre le regioni coinvolte hanno un Pil pro capite superiore alla media italiana, le attese per il 2025 sul fatturato da parte delle imprese misurate da Banca Intesa sono negative: il saldo dell’area è di -1,2%, mentre la media nazionale vede un saldo positivo di +5,1 punti tra ottimisti e pessimisti. Se si guarda alle tre regioni, poi, si scopre che in Liguria prevalgono le previsioni positive sui conti di fine anno (+5,4%), mentre in Valle d’Aosta sono fortemente negative (-13,8%) e anche in Piemonte si registra un chiaro segno meno, con un saldo di -3,6 punti percentuali. A influire negativamente è soprattutto la flessione delle esportazioni, condizionata, specialmente in Piemonte, dalla crisi della meccanica e dell’automotive. E a soffrire di più sono le microimprese.

In questo scenario, i servizi pubblici locali, secondo il report, “contribuiscono alla crescita economica e sociale dei territori attraverso la creazione di posti di lavoro, l’attrazione di investimenti e il miglioramento della
qualità della vita dei cittadini”, tanto che i settori in cui operano le utilities rappresentano il 3,2 percento del valore aggiunto del Nord Ovest. Dal rapporto emerge anche che, sul totale di 1,5 miliardi di risorse allocate per il comparto utility nell’ambito del Pnrr nel Nord Ovest, il 17 percento è stato investito nel settore dei rifiuti, il 22 percento in quello dei trasporti, il 25 percento nell’energia e il 36 percento nel settore idrico.

Il rapporto presentato è stato elaborato in collaborazione con Intesa San Paolo, fondazione Utilitatis, Utilitalia e Asstra e sarà aggiornato annualmente per diventare, come spiega Confservizi, uno “strumento stabile di analisi e dialogo, un punto di partenza per leggere il presente e progettare insieme il futuro dei servizi pubblici locali”. All’evento, che è stato introdotto da un video saluto del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin, hanno preso parte la sindaca di Genova Silvia Salis, il sindaco di Aosta Raffaele Rocco e il sindaco di Torino Stefano Lo Russo.

“Sappiamo bene – ha affermato Lo Russo – quanto ai cittadini interessino cose concrete e pratiche come la qualità dei servizi pubblici locali, che sono indicatori estremamente importanti della qualità della vita percepita e reale delle nostre comunità. Il Nord Ovest d’Italia è da sempre una delle aree più sviluppate d’Europa e ha punte di eccellenza assoluta, ma penso anche che ci sia ancora strada da fare e che si debba ancora crescere”.

Matteo Marnati, assessore regionale all’ambiente e all’energia, ha chiuso i lavori annunciando di avere “chiesto al ministero 20 milioni per potenziare o creare le filiere di bioeconomia in ambito di biometano, bioidrogeno per il recupero e biocarburanti”.  “A livello normativo – ha concluso Marnati – nel 2026 siamo pronti per portare la legge sui data center. Mi piace molto il tema del recupero del calore perché è un fenomeno che sta crescendo, sta esplodendo e va gestito, altrimenti rischia di andare in maniera disordinata”.

 

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