La testata del Master in Giornalismo “Giorgio Bocca” di Torino

“I tagli alla scuola ledono il diritto allo studio”: l’intervista a Serena Morando (Flc Cgil)

condividi

“Siamo qui perché, per l’ennesima volta, la scuola subisce tagli e compressione dell’offerta formativa”. Il 26 novembre Flc Cgil e sindacati di base si sono radunati in presidio davanti a Palazzo Lascaris, sede del Consiglio regionale del Piemonte. La mobilitazione voleva portare l’attenzione sul piano di dimensionamento scolastico proposto dalla Regione Piemonte, che implicherebbe accorpamenti e riduzione del numero di autonomie scolastiche. Un quadro che preoccupa molto anche Cisl Torino Canavese che, come Cgil, fa i conti con nuove informazioni trapelate solo grazie ai quotidiani. “Siamo davanti a un intervento calato dall’alto”, dice Serena Morando, segretaria generale della Flc Cgil.

A giugno 2025 è stata approvata dalla Regione Piemonte una prima proposta di dimensionamento, bloccata dalla Città metropolitana. A che punto siamo ora?

Mancano all’appello, rispetto al dimensionamento previsto dal ministero, nove istituti: sette su Torino e due sulla provincia di Cuneo. La Città metropolitana e la provincia di Cuneo avevano dato parere negativo. A quel punto, la Regione ha chiesto una proroga. Il dimensionamento avrebbe dovuto essere approvato in via definitiva entro il 30 ottobre, ora entro il 30 novembre. Lunedi scorso l’operazione è stata messa nelle mani di una commissione tecnica. Il presidente Cirio e l’assessora Chiorino non si stanno assumendo nemmeno la responsabilità di effettuare i tagli. La Regione di solito ha davanti due strade, impugnare il provvedimento davanti al Tar o applicare la norma. Qui, invece, stiamo assistendo a un tentativo di effettuare il taglio senza dichiararsi responsabili.

Ha accennato al rifiuto di accettare il dimensionamento da parte della Città metropolitana. C’è dialogo su questo punto?

Sì, la Città metropolitana ha aperto un dialogo con noi. Quando è stato fatto presente che molte delle scuole oggetto di tagli si trovano nella zona di Torino Nord, a cui dovrebbe essere destinata una maggiore attenzione, Città metropolitana ha deciso di dare un parere negativo rispetto alla proposta. Come dicevo, la Regione avrebbe potuto proseguire e invece ha preferito delegare a una Commissione. Siamo in attesa degli esiti. In ogni caso, ci opponiamo da anni, da quando sono iniziate le prime operazioni di dimensionamento. Sono mosse tecnocratiche a discapito di lavoratori e lavoratrici, interventi che tagliano i servizi, le offerte formative, il personale: ledono il diritto allo studio di ragazzi e ragazze.

Quali sono i plessi che potrebbero essere interessati dal dimensionamento?

Capire con precisione a cosa sta lavorando la Commissione non è facile. Era stato richiesto che anche le organizzazioni sindacali potessero essere presenti, ma sono state escluse. La commissione può prendere in esame solo le ipotesi che erano già state valutate e scartate. Sui giornali è uscito un elenco di istituti, che sono una parte della lista iniziale che era stata proposta. Noi come Flc Cgil non abbiamo ricevuto notizie. Gli accorpamenti che interessano Torino e che sono presenti nell’elenco diffuso dalla stampa sono l’istituto superiore enogastronomico Beccari con l’artistico e professionale Steiner; il Galilei che verrà diviso tra il Majorana e il Giolitti; la Direzione didattica Allievo con l’Istituto commerciale Frassati; la Direzione didattica Collodi con la scuola media Calamandrei. Nel Torinese, poi, ne sono previsti altri tre.

Articoli Correlati