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Restituiti reperti archeologici trovati a Torino: saranno consegnati ai Musei reali

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Dodici reperti archeologici sono stati consegnati dal nucleo Carabinieri per la Tutela del patrimonio culturale (Tpc) di Venezia ai Musei reali di Torino e alla soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio di Venezia.

Tra i beni restituiti figura un “cratere a mascheroni” del IV secolo a.C. in ceramica apula a figure rosse, alto 150 centimetri, tra gli esemplari più grandi finora conosciuti.

A seguito di perquisizioni effettuate a dicembre 2024 a Venezia e a Torino in un’abitazione e in un’impresa di settore, i beni sono stati scoperti e posti sotto sequestro. Si tratta con buona probabilità di reperti provenienti da scavi clandestini in contesti archeologici funerari. Dopo la ricettazione da parte di ignoti, sono giunti nelle mani dei più recenti proprietari, che non avevano titoli di proprietà sui beni.

Al termine delle indagini, a marzo la procura di Venezia ha disposto il dissequestro dei beni e la loro restituzione allo Stato. I reperti, presi nel frattempo in consegna dalla soprintendenza di Venezia e dai Musei reali di Torino, saranno sistemati al Museo archeologico nazionale “Vito Capialbi” di Vibo Valentia, in Calabria.

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