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Pil del Piemonte in calo, si accende il dibattito

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Un articolo uscito martedì 11 novembre su «Il Sole 24 Ore» segnala come il pil pro capite del Piemonte sia sotto la media europea, precipitando la Regione nella serie B delle aree a maggior sviluppo in Europa. Unica tra le Regioni del nord. L’elaborazione del quotidiano economico è a partire dai dati forniti, per il triennio 2021-2023, da Eurostat.

Dalla politica non si sono fatte attendere le reazioni. Se il presidente regionale Alberto Cirio ha scelto di “non minimizzare e non drammatizzare”, sottolineando che le risorse aggiuntive in arrivo dall’Europa potranno aiutare, l’opposizione va all’attacco. Gianna Pentenero, presidente del gruppo del Pd in Consiglio regionale, si dice non sorpresa dal giudizio che “fotografa una Regione che ha smarrito la capacità di guardare al futuro. Il Piemonte guidato da Alberto Cirio è un Regione ferma, che vive alla giornata e che negli ultimi anni ha perso terreno su tutti i principali indicatori economici e sociali”. Pentenero, infatti, individua nella politica la responsabilità: “Cinque anni di assenza di programmazione, di fondi europei spesi senza una strategia, di politiche industriali e sanitarie prive di una visione di lungo periodo. Il Piemonte era una Regione trainante, oggi rischia di diventare fanalino di coda. Dalla sanità all’innovazione, dal lavoro alla transizione ecologia, la giunta Cirio si è limitata a gestire l’esistente, rinunciando a costruire le condizioni per nuove opportunità e migliore qualità della vita”.

Pentenero conclude ricordando la crisi di un settore, l’automotive, che è stato a lungo trainante per l’economia piemontese: “Non possiamo rassegnarci a un Piemonte che arretra mentre altre Regioni crescono e innovano. A tutto questo si aggiunge una congiuntura internazionale complessa che pesa in modo particolare sull’automotive – settore che in Piemonte rappresenta circa l’80% della manifattura e dell’indotto – amplificando ulteriormente le difficoltà di un sistema già indebolito dall’assenza di scelte strategiche”.

Meno perentorio e più possibilista è stato invece – a margine della terza edizione del Solution Partner Day organizzato da Fs1 presso La Centrale Nuvola Lavazza – Riccardo Haupt, Ceo di Chora e Will Media. Haupt ha commentato: “Sicuramente una crisi c’è, ma c’è anche chi dice che la cosa più grave da fare nella vita è sprecare una crisi. Credo che molti in Piemonte, a Torino soprattutto, si siano posti questa domanda e stiano cercando di trasformare questa crisi in opportunità. Le Ogr, a esempio, sono un incubatore di innovazione, test e talenti incredibili. I costi bassi di una città come Torino in questo momento sono una grandissima risorsa per attirare talento. Anche la logistica internazionale, secondo me, rende la città una possibile candidata a diventare un hub molto interessante di innovazione. Come dico sempre, bello lo spirito di innovazione, ma serve un sacco di soldi quindi sicuramente bisogna attirare grandi investitori sicuramente”.

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