Un’associazione fondata su una certezza: Labsus, il Laboratorio per la sussidiarietà, vede nelle persone capacità e non solo bisogni. Capacità che possono essere messe a disposizione della comunità e fornire soluzioni ai problemi di interesse generale, insieme alle amministrazioni pubbliche.
“Labsus è nata nel 2006 come una rivista online – spiega Alessandro Mondino, del coordinamento nazionale -, su iniziativa di un gruppo di giuristi”. L’obiettivo era di lavorare sull’interpretazione del principio di sussidiarietà, “usandolo per fare la differenza e portare un cambiamento”. La sussidiarietà orizzontale è stata introdotta nella Costituzione nel 2001: il principio riconosce che i cittadini sono in grado di attivarsi autonomamente nell’interesse generale e che debbano essere sostenuti dalle istituzioni. Labsus è un vero e proprio Laboratorio per l’attuazione del principio: “si elaborano idee, si raccolgono esperienze e si segnalano iniziative”.
“Nei fatti l’associazione si occupa di tre rami principali – continua Mondino: divulgazione, ricerca e amministrazione condivisa”. “Dal 2014 – racconta Sara Cavaliere, anche lei del coordinamento nazionale – ci occupiamo di attività sul territorio, di accompagnamento, formazione a enti del terzo settore e ad amministrazioni pubbliche di vari livelli”. La vera e propria fase di passaggio è stata nel 2014, quando “il Comune di Bologna ha pubblicato un regolamento, il primo strumento in Italia di applicazione di questo modello di amministrazione condivisa”. Il testo, poi, “fu pubblicato sul sito di Labsus e messo a disposizione di tutti i comuni italiani, delle associazioni e di chiunque lo volesse utilizzare”. Dopo questo primo passo, i regolamenti sono stati centinaia, seguiti da leggi regionali e una legge nazionale.
La sede legale di Labsus è a Roma, ma il coordinamento nazionale si trova a Torino. Al Cortile del Maglio, una decina di persone danno vita al laboratorio. Dal 2018 l’associazione fa parte della rete di Torino Social Impact. “Le nostre visioni sono molto vicine, anche se noi ci occupiamo più degli strumenti amministrativi e Torino Social Impact ha un’attenzione maggiore per l’impatto economico e sociale – conclude Alessandro Mondino -. In ogni caso, i progetti condivisi non mancano”.