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Askatasuna, cade l’associazione a delinquere, 18 condanne per scontri

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Nel processo Askatasuna i 16 imputati accusati di associazione a delinquere sono stati assolti, perché “il fatto non sussiste”. L’attesa sentenza del processo che ha raccolto episodi diversi ha visto invece 18 condanne e 10 assoluzioni per reati realtivi ai disordini in Val Susa e a proteste a Torino, con pene che variano dai 4 anni e 9 mesi per Umberto Raviola, fino ai 5 mesi di altri imputati. L’udienza vedeva complessivamente imputate 28 persone del centro sociale di corso Regina Margherita per attacchi l cantiere dell’Alta velocità in Valsusa e altri episodi nel torinese e in città.

Alla fine delle requisitorie, il procuratore aggiunto Emilio Gatti e la pm Manuela Pedrotta avevano chiesto la condanna per 26 imputati (su 28), per un totale di circa 88 anni di reclusione. Le parti civili – tra le quali la presidenza del Consiglio e i ministeri della Difesa e dell’Interno – avevano chiesto 6,8 milioni di euro di risarcimento danni. Si è costituita parte civile anche la Telt, la società che gestisce la Torino-Lione. Il tribunale di Torino – presidente Federica Bompieri, giudici a latere Andrea Natale e Rachele Olivero – si è ritirato in camera di consiglio poco dopo le 11 del 31 marzo. La sentenza è arrivata dopo le 15.

Dalle dieci della mattina manifestanti, collettivi e movimenti della città si sono riuniti in presidio davanti al tribunale di Torino, in via Giovanni Falcone. Tavoli con thermos per il caffè, bandiere e musica. “Nessuna sentenza, nessuna prigione, nessuna di queste prese di posizione arbitrarie potrà farci chiudere la bocca – dice una manifestante al microfono -. Saremo liberi qui come lo saremo dentro una cella, come lo siamo insieme, perché questa è la nostra forza, questa è la nostra speranza, questa libertà non potranno mai togliercela. Siamo un’associazione a resistere, mettetevelo in testa”.

Nella mattinata l’avvocato Claudio Novaro, che difende alcuni dei militanti di Askatasuna, aveva comunicato che alle persone era permesso entrare nel palazzo di Giustizia e attendere in prossimità dell’aula la sentenza. Dopo alcuni controlli, lo schieramento di polizia e carabinieri in tenuta antisommossa ha aperto un passaggio. Tra chi è entrato per assistere c’erano Marco Grimaldi, vicecapogruppo di Avs alla Camera, e Alice Ravinale, la capogruppo di Avs in Piemonte.

Lo schieramento di forze dell’ordine

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