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Piemonte al fianco dell’Ucraina, pronti gli aiuti per Kharkiv

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Ieri a Torino le istituzioni di Regione e Città hanno accolto Ihor Terekhov, sindaco di Kharkiv. Due gli incontri principali, con al centro gli aiuti umanitari e la ricostruzione dei siti distrutti in seguito all’aggressione russa: nel pomeriggio con la sottosegretaria alla presidenza della Regione, Claudia Porchietto, e più tardi con il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, che ha parlato di un momento “molto toccante dal punto di vista personale”.

“Torino è pronta a fare la propria parte – ha detto Lo Russo, che ricopre anche la carica di vicepresidente Anci con delega alle politiche europee ed internazionali – Alla conferenza di luglio per la ricostruzione dell’Ucraina noi offriremo il know how delle aziende municipalizzate e delle società di servizi pubblici locali per collaborare alla rigenerazione di acquedotti, fognature, illuminazione pubblica e altri servizi essenziali per la popolazione ucraina”. Stessi accenti dalla sottosegretaria Claudia Porchietto, che ha sottolineato i valori fondativi alla base dell’intesa tra le due nazioni: “Pace, democrazia e aiuto reciproco”.

Ihor Terekhov ha ribadito la sua gratitudine per il supporto italiano e ha fatto luce sui numeri drammatici che raccontano la crisi di Kharkiv: 35% delle abitazioni distrutte e 160mila persone sfollate. L’impegno in prima persona di Torino per la ricostruzione per la città prossima al confine russo non è una novità. Tra le numerose iniziative andate in porto, si ricorda il piano architettonico dello studio torinese 2Mix, che a maggio 2024 ha vinto il concorso per ricostruire la scuola #46 Gymnasium di Kharkiv, vittima delle bombe del Cremlino. Un altro esempio di solidarietà riguarda la Comunità di Sant’Egidio, che direttamente in territorio ucraino, a L’viv, gestisce un centro di accoglienza per dare rifugio a chi fugge dal fronte di guerra.

A novembre 2023, i rifugiati ucraini in Italia erano 161.220, tuttavia non è ancora possibile ottenere cifre più aggiornate, in quanto la protezione temporanea rinnovata tramite decreto legge il 27 dicembre 2024 si trova in bilico, rallentata da uno stallo burocratico, nel quale le procedure attuative sono ancora vacanti. Come ha sottolineato il consigliere comunale di Torino, Abdullahi Ahmed Abdullahi (Partito democratico), il consiglio dell’Unione europea aveva prorogato la protezione temporanea dei profughi ucraini fino al 4 marzo 2026, ma “13mila rifugiati ucraini in Piemonte e 4mila a Torino (per il 70% donne, bambine e bambini) vedono le loro vite sospese in attesa del rinnovo di permessi di soggiorno scaduti al 31 dicembre 2024”.

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