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Piemonte, intesa tra istituzioni contro la violenza sulle donne

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Un accordo a più mani, tante davvero. Per intervenire in modo più efficace a tutela delle donne. A Torino, alla vigilia dell’8 marzo, nella sala degli Specchi della prefettura del capoluogo, la regione Piemonte, la città metropolitana di Torino, le amministrazioni provinciali e le prefetture del Piemonte, la procura generale della Repubblica presso la corte di appello di Torino e le università degli studi di Torino, del Piemonte Orientale e del Politecnico hanno firmato un protocollo d’intesa. Obiettivo: promuovere la collaborazione tra i vari attori istituzionali per iniziative che contribuiscano a modificare comportamenti diffusi e pregiudizi radicati, accentuando la sensibilità e la consapevolezza dell’opinione pubblica rispetto alla violenza contro le donne.

In concreto, si tratta di un tentativo di coordinare meglio gli sforzi. Perché, dice il prefetto di Torino Donato Cafagna, ”la violenza contro le donne non è un male inevitabile”. Quindi, dice Cafagna, occorre “operare su più piani. In primis occorre formare le nuove generazioni.” Il coordinamento implica il coinvolgimento, a cascata, di altri soggetti: dalle forze dell’ordine, alle varie associazioni che operano in questo settore. L’approccio viene definito “multidisciplinare e multidimensionale”.

Per Stefano Geuna, rettore dell’Università di Torino, “serve un cambiamento di cultura, mentalità, che deve riguardare tutto il territorio – dice . Anche l’università deve collaborare e collaborerà per lavorare sulle potenziali vittime e potenziali attori di reati futuri”. E Rossana Schillaci, consigliera delegata alle pari opportunità, politiche sociali, lingue madri e biblioteca storica della città metropolitana di Torino ricorda: “Dobbiamo continuare a combattere per tutte quelle donne che non possono far sentire la loro voce. L’impegno deve valere per tutto l’anno, perché l’8 marzo è tutto l’anno”.

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