“Questa campagna per raccogliere testimonianze non ha precedenti, perché invece di cercare singolarmente chi ha vissuto il 25 aprile, abbiamo tirato altissimo, gettando la domanda nel mare delle persone”. Le parole del presidente del Museo diffuso della Resistenza, Daniele Jalla, promotore dell’iniziativa Mi ricordo quel 25 aprile, per preservare le memorie familiari e favorire il confronto tra generazioni. A 80 anni dalla Liberazione, Torino lancia la realizzazione di una grande banca della memoria e dà voce alle testimonianze in prima persona di chi quel giorno di primavera antifascista aveva almeno 6 anni. L’iniziativa guidata da Città di Torino, Città metropolitana e Museo diffuso della Resistenza vede il sostegno della Fondazione Crt.
Secondo Daniele Jalla, l’obiettivo è riportare alla luce “le voci di tutti e tutte, senza privilegiare una sola memoria”, in modo da avvicinare i giovani del 2025 alle esperienze di chi 80 anni fa vestiva i loro stessi panni di ragazzo, ma calato in un contesto drammatico di guerra e di conquista della libertà. “Questa iniziativa funziona come l’eco, cresce con il passaparola e prende forma nella vita di tutti i giorni, in cui di colpo figli e nipoti si rendono conto che i loro padri hanno tantissimo ancora da raccontare – ha detto Jalla, per poi aggiungere – Si dice che il passato sia un paese straniero, ma in questo caso il punto non è ricordare del tutto quello che non si ha vissuto, ma fare i conti con sé stessi, con la storia e le storie che abbiamo alle spalle, nella loro complessa diversità”.
Il presidente del Museo diffuso della Resistenza ha poi sottolineato le peculiarità della memoria nell’epoca della rete: “Proprio l’era digitale in cui sono immersi i ragazzi di oggi permette di riconoscere il valore degli oggetti materiali. Lettere, diari e altre tracce del passato provocano una reazione, perché gli oggetti sconosciuti rivelano un mondo che non si conosce più. Recuperare la materialità dei documenti significa costruire un nuovo rapporto anche con il mondo di oggi”.
Sono 38mila i destinatari delle lettere firmate dal sindaco Stefano Lo Russo e spedite a tutte le circoscrizioni, biblioteche civiche e associazioni cittadine, per raggiungere i cittadini nati prima del 1939. L’invito ha l’obiettivo di favorire una partecipazione dal basso, di tipo cooperativo, e punta a coinvolgere nella raccolta di testimonianze chiunque custodisca lettere, documenti, fotografie o diari appartenuti a chi ha vissuto sulla propria pelle la liberazione dall’incubo del fascismo, di quel 25 aprile.

Chi vuole condividere la propria storia, attraverso scritti, video o registrazioni, può contattare lo sportello PIU di piazza Palazzo di Città 9a, chiamando il numero 011 01123010 o scrivendo a piu@comune.torino.it. Il servizio è attivo dal lunedì al venerdì, con l’aggiunta della prima domenica di ogni mese, dalle 10 alle 18. Per ulteriori informazioni, si può contattare il Museo diffuso della Resistenza in corso Valdocco 4/A, digitando il numero 011 01120787, dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 18, oppure inviando una mail a miricordo@museodiffusotorino.it.