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“Troppi medici a gettone”, la Corte dei conti boccia la Regione

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I medici a gettone pesano troppo sulle casse della regione. Lo ha detto Antonio Attanasio, magistrato e presidente della Sezione regionale di controllo, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario 2025, venerdì mattina alla Corte dei conti di Torino. Le spese del personale sanitario sono infatti aumentate oltre 3 miliardi per il continuo ricorso ai “gettonisti”. La Corte dei conti proseguirà un’indagine, partita già nel 2024, sulle visite private svolte dai medici dipendenti dalle Asl e sui medici a gettone, il cui emolumento più ricco, ha spiegato Attanasio, ha spinto diversi professionisti a lasciare il sistema sanitario. Il problema era stato già evidenziato nei mesi passati e nei giorni scorsi era emerso un rapporto dell’Anac (Autorità nazionale anti corruzione) secondo cui il Piemonte ha speso un quarto di quanto speso da tutte le regioni per i medici a gettone in Italia.

Alla presenza dello stesso presidente della Regione Alberto Cirio, Attanasio ha indicato anche altri temi oggetto di verifica: liste di attesa troppo lunghe, rispetto dei Lea, i livelli minimi di assistenza e riassorbimento delle liste d’attesa, reinternazionalizzazione dei servizi sanitari, assegnazione di medici e infermieri alle nuove case di comunità istituite con il Pnrr. Insomma, una lista di problemi che pesano sul giudizio della sanità piemontese, nonostante il miglioramento nella classifica del Ministero resa nota giovedì 27 febbraio 2025.

L’avvio dell’anno giudiziario ha anche permesso di fare il punto sull’attività della Corte. La procuratrice regionale Fernanda Fraioli ha evidenziato i risultati dell’applicazione del rito abbreviato: recuperati 816 mila euro applicando la procedura. I giudizi in materia di contabilità pubblica definiti dalla Corte nel 2024 sono stati 302. Marco Pieroni, presidente della sezione giurisdizionale piemontese ha aperto la cerimonia del nuovo anno giudiziario, sottolineando una forte consapevolezze”della responsabilità e della rilevanza che la Corte dei conti riveste”.

L’inaugurazione dell’anno giudiziario alla Corte dei conti a Torino.

In un periodo in cui gli scontri fra politica e magistratura rimangono accesi, Pieroni ha delineato gli obiettivi della Corte per il nuovo anno che si apre. Le tendenze riformatrici sono due: la questione dello scudo erariale e delle proposte di legge di riforma strutturale della Corte dei conti. La cerimonia è stata occasione per richiamare le nuove linee guida della Governance europea che preme per una sostenibilità del debito pubblico, mantenendo uno schema di natura negoziale, e un nuovo obiettivo per un controllo operativo della spesa netta. Diversi gli obiettivi proposti ma anche un messaggio al capo dello Stato: “Lo scorso 19 febbraio percorrendo piazza San Carlo ho avuto occasione di rallegrarmi nella visione di uno striscione che recitava “Viva Mattarella”, a quell’incitamento noi ci associamo, è da sempre esempio di spontanea solidarietà del popolo alle istituzione repubblicane”.

Fraioli ha sottolineato la potenzialità dell’Istituto: “L’inaugurazione dell’anno giudiziario è sicuramente un’occasione anche per fare il focus sui principali problemi che affliggono il nostro paese. Il pubblico ministero contabile è la voce di chi voce non ha, apparteniamo alla collettività, non siamo cattedrali nel deserto”.

Attanasio ha ribadito il principio di unitarietà delle funzioni della Corte dei conti che si manifesta “in tutta l’area di controllo che consente di configurare un sistema complesso e articolato, che opera tanto a livello territoriale, quanto a livello nazionale”. Fra i principi da valorizzare, per Attanasio, “l’unitarietà delle funzioni dell’Istituto”, garantendo allo stesso tempo “l’indipendenza e l’imparzialità delle sue funzioni”.

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