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Regionali. Bis di Cirio con una maggioranza rinnovata

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Alberto Cirio ha vinto nettamente le elezioni regionali 2024. Alla fine le sfidanti principali, Gianna Pentenero e Sarah Disabato, non sono riuscite ad arginare il risultato del presidente uscente, che a spoglio in corso (il cui racconto con le reazioni dei candidati potete recuperare qui) era già sicuro del largo vantaggio. Tanto che a metà pomeriggio Pentenero ha rilasciato una dichiarazione in Consiglio regionale, dicendo di aver già telefonato a Cirio per congratularsi.

Il risultato sembrava essere già scritto prima ancora di cominciare, ma i litigi nella minoranza per la scelta dei candidati non hanno minimamente aiutato un tentativo di contestare la vittoria al presidente, che alla fine ha ottenuto il 56,1%. Il risultato è un magro 33,5% per Pentenero (meno del 35,8% di Chiamparino nel 2019) e un deludente 7,7% per Disabato, che testimonia il crollo del Movimento 5 Stelle in Italia e in Piemonte, dopo aver anche governato Torino.

Ora l’appuntamento è a luglio per la prima seduta del nuovo Consiglio regionale, che si terrà il 15 o il 22 luglio, eccezionalmente alle Ogr, a causa dei lavori in corso a Palazzo Lascaris. L’agenda del presidente – che probabilmente non avrà a questo punto bisogno di molto tempo per rimettersi al lavoro – prevede in primis di lavorare sulla Sanità e le lunghissime liste d’attesa, oltre al lavoro.

Gli equilibri nella maggioranza di Cirio

Ad accompagnare la vittoria larga della coalizione di Cirio c’è il successo di Fratelli d’Italia, primo partito in regione con il 24,4% e 11 seggi assegnati in Consiglio (più 2 grazie al listino regionale). Un successo che, però, è stato meno largo di quello della Lega del 2019, che aveva preso il 37% e 7 assessorati. A fare da ago della bilancia è stata la lista civica di Cirio, che con il 12,2% crea uno zoccolo moderato del 22% circa insieme a Forza Italia, a 9,9%. Più in basso, al 9,4% si ferma la Lega. E in provincia di Cuneo, territorio strategico nel Piemonte guidato dal governatore albese, la lista Cirio arriva addirittura al primo posto nella corsa dei voti: 22,94% contro il 21,88% di Fratelli d’Italia, terzo il Pd con il 19,33%.

Il tracollo della Lega si traduce in meno consiglieri, ma avrà riflessi anche in Giunta, nonostante Cirio affermi che la sua è una “coalizione politica” e non aritmetica. Resta il fatto che, nella scorsa legislatura, Forza Italia aveva avuto due soli assessorati con l’8%. Il grosso andrà invece a FdI, che però non raggiungerà probabilmente il numero di assessori leghisti del 2019. Il focus sarà quindi sui posti più importanti: la Sanità prima di tutto.

Il nuovo Consiglio regionale

L’assegnazione dei seggi in Consiglio regionale

Come detto sopra, Fratelli d’Italia riesce a portare in Consiglio 13 nomi, di cui 11 eletti nelle singole circoscrizioni. Primo per preferenze nella maggioranza è stato Maurizio Marrone, che è stato votato da oltre 11mila persone nella circoscrizione di Torino. Spicca anche Federico Riboldi con più di 10mila preferenze in provincia di Alessandria. Per la Lega rieletti Ricca, Cerutti e Icardi, con Bussalino come più votato sempre nell’alessandrino. Anche Forza Italia esprime 4 consiglieri. Tra loro Andrea Tronzano prende 7mila voti nel torinese. La lista Cirio porta invece in dote 5 tra eletti ed elette, di cui 3 da Torino con Silvio Magliano in testa, 1 da Cuneo (Marco Gallo) e 1 dal biellese (Elena Rocchi).

Fuori dall’assegnazione dei seggi Libertà e Piemonte popolare, mentre il Movimento ne vince solo 3. Uno a Sarah Disabato, uno ad Alberto Unia (sotto le mille preferenze) e uno a Pasquale Coluccio (267 voti in provincia di Alessandria)

Nel centrosinistra invece il Partito democratico si conferma primo partito al 23,9%, quasi a parimerito in regione con FdI, e grazie alla nuova legge regionale, avrà più consiglieri e consigliere della scorsa legislatura. E Record di preferenze per Mauro Salizzoni, poco meno di 16mila. Intorno alle 10mila sia Canalis, sia Valle. Fuori a sorpresa dalla lista degli eletti Diego Sarno. Cuneo esprime invece Mauro Calderoni, sopra Maurizio Marello che non torna a Palazzo Lascaris. Ottimo risultato, in linea con i dati nazionali delle europee, per l’Alleanza Verdi e Sinistra, che ottiene il 6,5% e porta l’ex consigliera comunale di Torino Alice Ravinale come prima per preferenze. Entrano anche Valentina Cera e Giulia Marro esponente di Possibile a Cuneo. Stati Uniti d’Europa porta in Consiglio Vittoria Nallo, unica eletta per la lista creata da Renzi, Magi e Bonino.

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