Era considerato “ideologo” dello Stato Islamico in Italia, è stato firmatario del primo testo di propaganda dell’Isis tradotto in italiano e risiedeva a Lanzo Torinese. All’alba di stamani, martedì 28 maggio, gli agenti della Digos hanno arrestato il 29enne Halili Elmahdi, cittadino marocchino naturalizzato italiano, per il reato di partecipazione ad associazione terroristica internazionale.
Al termine di un’indagine condotta dalla stessa Digos e coordinata dalla Procura, è emerso che l’uomo, già condannato nel 2019, faceva parte della cellula terroristica dello Stato Islamico e predicava il jihadismo. Nel 2015 e nel 2018 era già finito in manette sempre con l’accusa di terrorismo e di legami con Daesh, di cui portava avanti campagne di proselitismo sul web.
Nel 2019, perciò, il pm Emilio Gatti aveva chiesto la condanna per Elmahdi Halili a 6 anni e 6 mesi di reclusione per terrorismo. Tra rinvii e cambi di avvocato difensore, il processo è andato avanti. Dal 2022 la sentenza è diventata irrevocabile. Nel frattempo, però, Elmahdi ha mantenuto solida la sua appartenenza dell’Isis. Rivendicandola con orgoglio, secondo gli investigatori, e manifestando più volte propositi bellicosi e violenti. L’anno scorso l’uomo era stato scarcerato ma, visti gli intoppi burocratici, non è stato espulso dal territorio italiano.