Secondo la Ceo del Focus Information Office sulla Bielorussia Natalia Belikova, “nonostante la repressione non si sia fermata dal 2020, il 29 per cento dei bielorussi continua a informarsi attraverso il giornalismo indipendente“. Arriva dall’estero, è basato su fonti interne che rimangono anonime e per il regime è molto difficile da controllare, perché viaggia su piattaforme come TikTok attraverso profili diversi e senza alcun collegamento con le testate principali.
Nasta Rouda, direttrice di Nasha Niva, una delle maggiori testate del giornalismo d’esilio della Bielorussia, racconta la sua esperienza.