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Da Israele alle molestie: ecco le posizioni di Corgnati

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“È un tema da Senato accademico, non da rettore” e “non abbiamo ancora fatto riflessioni su questo perché il Senato che si è svolto non aveva questo punto all’ordine del giorno”. Il neo rettore del Politecnico di Torino, Stefano Corgnati, si è espresso così a margine della cerimonia del suo insediamento di questa mattina su un’eventuale partecipazione dell’ateneo al bando ministeriale di cooperazione con centri di ricerca e università israeliane al quale ha invece detto no il Senato accademico dell’Università di Torino. “Io ho un atteggiamento istituzionale, certe decisioni che riguardano questioni fondanti della vita del nostro ateneo devono essere discusse all’interno degli organi della nostra istituzione”. Per Corgnati, inoltre, “questo è un tema che apre delle questioni molto più ampie, perché si focalizza in una questione, ma è bene che troviamo una via che generalizza il nostro atteggiamento verso situazioni che per condizioni geopolitiche si possono manifestare. Quindi è giusto che la nostra comunità, che deve essere, come ha ribadito bene la Conferenza dei Rettori delle Università italiane (Crui), un luogo aperto al dialogo, alla riflessione, all’ascolto di tutte le opinioni definisca la posizione del Politecnico di Torino rispetto a tematiche che sono centrali e che definiscono il ruolo dell’università rispetto alla risposta a condizione al contorno che si creano dal punto di vista geopolitico”.

Il nodo delle molestie

Sul tema delle molestie, il rettore ha posto gli elementi fondamentali: “Monitoraggio e azioni culturali di sensibilizzazione e prevenzione”. “Dal lato nostro – dice, interpellato sull’argomento – dobbiamo continuare a fare un’azione costante di supporto a tutta la nostra comunità. L’abbiamo già fatto, anche con sportelli e figure precise che abbiamo messo a disposizione della nostra comunità per questo, e stiamo monitorando con grande attenzione. L’altra parte, invece, è quella della prevenzione”, aggiunge Corgnati, sottolineando che “questo è un fatto culturale. Noi dobbiamo essere esempio di come una comunità mette in azione tutte quelle azioni culturali che sensibilizzino ed evitino queste situazioni. Quindi, da una parte sportelli di ascolto, li abbiamo e funzionano molto bene, dall’altra un’attività di sensibilizzazione interna”.

La sfida Polito 2030

Nel corso della cerimonia il rettore Stefano Corgnati ha presentato gli obiettivi su cui intende lavorare per il futuro dell’ateneo: la definizione di un’offerta formativa moderna e attrattiva, basata sulla didattica esperienziale e incentrata sulla qualità; lo sviluppo e l’espansione delle grandi infrastrutture di ricerca presenti e integrate con il territorio; la crescita di un Campus cittadino inteso come luogo di sperimentazione vivo e permanente, un vero e proprio living lab aperto, sostenibile e digitale; e, infine, la piena realizzazione di un Ateneo che mette al centro la sua comunità e i valori dell’inclusione, delle diversità e della parità di genere.

Nello specifico, si è soffermato su tre grandi progetti: la nuova Manica della Didattica, un edificio al alta qualità energetico-ambientale certificato leed nel campus politecnico; la progettazione di un nuovo Centro interdipartimentale sul tema Aerospazio, che sviluppi le due anime aero e spazio nella Città dell’Aerospazio e infine l’avvio di una Consulta giovani e di una Academy interna per formare le nuove generazioni della comunità politecnica ai ruoli di servizio e di governo dell’ateneo.

“Mi hanno chiesto se ero felice. Ero felicissimo – così ha iniziato il suo discorso -. Sono grandi le attese per quello che possiamo fare. Siamo un’istituzione pubblica a supporto delle istituzioni pubbliche e private. Il nostro obiettivo sarà di agevolare le transizioni ecologica e digitale della società e affiancare gli enti governativi, locali, nazionali ed europei contribuendo a fornire evidenze per il policy e decision making. Verso le imprese, poi, ci proponiamo come propulsore di innovazione tecnologica basata su infrastrutture di ricerca, aperte e condivise, al pari delle migliori università tecniche europee”. Un ruolo che si realizza anche nella collaborazione con la Città di Torino e il sistema locale, per creare una città universitaria internazionale e attrattiva verso i giovani e le giovani e per concorrere alla crescita di una economia ad alta densità di saperi e tecnologia. E accanto ai momenti istituzionali, ha voluto ringraziare, con sentita commozione, i famigliari per il sostegno dato, in particolare il padre.

La nuova squadra

Il rettore Stefano Corgnati ha poi presentato il team di collaboratori che lo affiancherà nei prossimi sei anni. Una squadra di 15 componenti tra prorettore – una donna, Elena Baralis – e 14 vice rettori: Fulvio Corno, Giuliana Mattiazzo, Fabrizio Pirri, Stefano Sacchi, Silvia Barbero, Stefano Berrone, Andrea Bianco, Filippo Molinari, Alberto Giuseppe Sapora, Mariachiara Zanetti, Stefano Zucca, Claudia De Giorgi, Patrizia Lombardi, Paolo Montuschi.

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