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Water for peace, verso l’Earth day e il G7 di Torino

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In contesti di governance debole, diseguaglianza sociale, povertà e aumento demografico l’acqua può diventare fonte di tensioni e guerra tra i Paesi. A oggi, più di cinquecento conflitti sono stati causati dalla gestione di questa risorsa. Meno conosciuta è invece la sua funzione come strumento di pace e cooperazione a cui è stata dedicata la 32esima Giornata mondiale dell’acqua: “Avere l’accesso all’acqua in modo equo promuove la pace, il benessere e l’integrazione economica. Ci sono esempi su come la cooperazione sull’acqua ha prevenuto conflitti, come per esempio l’accordo sul fiume Sava. Dopo la guerra dei Balcani questo è stato il primo accordo intergovernativo tra i Paesi come mezzo per creazione della pace e della fiducia”, dice Francesca Bernardini, capo cooperazione transfrontaliera dell’Unece, all’incontro Water for peace.

Per raggiungere questo sono però necessarie regole e politiche che regolino un accesso all’acqua equo e pacifico, come la Convenzione di Ginevra che proibisce di usare l’acqua come strumento di guerra e la Convenzione sull’acqua delle Nazioni Unite per prevenire i conflitti transfrontalieri per la gestione delle risorse idriche, nata dopo il crollo dell’Unione Sovietica, quando bacini prima nazionali sono diventati improvvisamente condivisi tra Paesi diversi.

Una giornata che arriva a un mese dall’Earth Day, del 22 aprile, e dal G7 Ambiente ed energia, dal 28 al 30 aprile, che vedranno Torino al centro delle tematiche ambientali. L’anno scorso il Piemonte, una delle regioni dove ha piovuto meno, ha affrontato un periodo di siccità: “Nel 2022 abbiamo dovuto chiedere lo stato di emergenza. Qui si produce il 70% del riso italiano: è impossibile pensare di portare avanti la produzione senza l’acqua. C’è la necessità di aumentare la cultura di questa risorsa e del suo risparmio, non dimenticando che riusciamo a trattenere solo  l’11% dell’acqua piovana. Diversamente da altre regioni, noi dobbiamo puntare sugli invasi e non sulla desalinizzazione”, così il presidente del Piemonte, Alberto Cirio.

Verso il G7 Ambiente ed energia

“Dobbiamo fare qualsiasi azione per mantenerci al di sotto del grado e mezzo fissato dagli accordi di Parigi e questo è l’obiettivo di fondo che permea tutte le azioni sul fronte ambientale ed energetico – ha detto Gilberto Pichetto Frattin, ministro dell’Ambiente, alla giornata Water for peace -. A livello mondiale e nazionale l’obiettivo è quello di abbandonare il carbone e io su questo sono determinato. Nel 2025 si chiuderà il rapporto con il carbone e l’intenzione è quella di chiudere due grandi centrali italiane, di Civitavecchia e Brindisi, e andare avanti sulle fonti alternative. Dobbiamo ripensare il nostro sistema produttivo e indirizzarci verso le rinnovabili e il nucleare”.

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