Le liste civiche Monviso e Torino Domani si uniscono in un progetto condiviso e lanciano, in vista del voto per la Regione, un segnale chiaro ai partiti del centrosinistra. In sintesi: lealtà e disponibilità ci sono ma non si può decidere tutto all’ultimo minuto. Serve, insomma, una scossa perché le elezioni si avvicinano – mancano 4 mesi – e ancora il candidato alla presidenza della Regione non c’è, mentre a destra Cirio pensa già alla futura giunta.
Mario Giaccone, cofondatore della lista Monviso, descrive questo progetto come “Un’opportunità per i due gruppi e per la coalizione di cui facciamo parte. Un segnale forte in una coalizione che non sappiamo ancora come sarà precisamente composta ma che così acquisisce un pilastro molto significativo”. La convinzione, spiega Giorgio Giardina, presidente di Torino Domani, è che le liste civiche siano il motore delle amministrazioni e delle politiche locali, soprattutto in Piemonte. “Senso civico – dice Isabella Brianza, consigliera della Circoscrizione 1 di Torino Domani – vuol dire riavvicinare la cittadinanza alla vita politica”. Per questo il programma dev’essere connesso alla società civile, rimarca un altro consigliere della Circoscrizione 1, Francesco Martinez (lista Monviso).
Al di là del progetto, ciò che emerge però è la preoccupazione. Secondo i “civici”, I partiti devono darsi una mossa, perché il “rischio è che poi ci sia un’evoluzione molto rapida”, dice Francesco Tresso, assessore della Città di Torino. E Tiziana Ciampolini, consigliera comunale, è netta: “Dobbiamo rompere il silenzio. C’è rispetto massimo dei tempi e dei modi dei partiti ma ci arriva preoccupazione dal territorio: dai cittadini, dai corpi intermedi e dalle organizzazioni locali. Che a 4 mesi dalle elezioni non ci sia un candidato e un movimento esplicito è anche per noi motivo di grande preoccupazione”.