Per i ritardi delle borse di studio ancora una protesta davanti a Palazzo Lascaris da parte degli studenti. La prima tranche è arrivata a tutti. Ma sono ancora in attesa i duemila “idonei non beneficiari”, ovvero coloro che avevano vinto la borsa ma che non l’hanno ricevuta perché i fondi erano finiti. La Regione ha disposto una variazione di bilancio per trovare le risorse mancanti, ma bisognerà aspettare almeno fino a marzo. E così gli studenti continuano a protestare. Ormai a cadenza settimanale. “Ricordiamo da tempo la condizione estrema in cui viviamo ma non siamo ascoltati” dice Erica di Cambiare Rotta.
L’incontro con la consigliera regionale Accossato
Stamattina passava di lì la consigliera regionale Silvana Accossato (Liberi Uguali Verdi). “Siete qui per le borse di studio, vero?” chiede. Dice di capire la rabbia dei ragazzi: “Avete ragione, la Regione doveva pensare prima alle borse di studio mancanti. L’unica soluzione è chiedere anticipi di cassa a Edisu”. Gli studenti insistono sulle difficoltà a mantenersi senza aiuti economici. Accossato risponde: “Capisco che per chi deve pagare l’affitto ogni mese fa la differenza. Il tema è che hanno dimenticato la questione, ci hanno lavorato male. So che aspettare fino a marzo è un tempo molto dilatato”.
La preoccupazione dei fuori sede
“Ci sono duemila persone che non hanno idea di come garantirsi un futuro in questa città, come pagare l’affitto o comprare da mangiare” dicono gli studenti. Il timore è di dover abbandonare gli studi universitari. Mentre la soluzione, dicono, è chiedere “lo sblocco immediato dei fondi – continua Erica di Cambiare Rotta – oppure che la Regione ed Edisu facciano da garante con i proprietari delle case per questo periodo. Attendiamo una risposta, non possiamo aspettare”.
Tende e catene davanti al grattacielo della Regione
La scorsa settimana qualche studente si è incatenato davanti all’ingresso del grattacielo della Regione. Altri hanno montato una decina di tende, simbolo della difficoltà a pagare gli affitti. L’assessora regionale all’Istruzione Elena Chiorino era scesa dal suo ufficio per un confronto: “Abbiamo rispettato le promesse fatte” ha detto. Per gli studenti è stata “una passerella, senza avere intenzione di dialogare con noi né risolvere il problema”. L’assessora aveva mostrato agli studenti una copia dei bonifici effettuati: “Avevamo promesso che le borse di studio sarebbero state pagate a tutti i vincitori entro fine gennaio e così è stato”. Ma i manifestanti chiedevano rassicurazioni proprio per quei duemila studenti rimasti a secco. Chiorino aveva risposto: “A marzo faremo la modifica di bilancio”. Un mese che ai fuorisede sembra lontanissimo.
La nota dell’assessora Chiorino
L’assessora Chiorino risponde con una nota: “La scelta di pagare tutte le borse di studio agli idonei non è un dovuta. Non si tratta di un diritto affermato ma una precisa scelta politica operata da questa Giunta”.