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Piemonte, il centrodestra pensa già alla giunta futura

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Da ieri le date delle elezioni regionali sono ufficiali: 8-9 giugno. Ma nel centrodestra la partita è già quella della giunta, come se il voto fosse un dato ormai acquisito. E se il clima attuale è indicativo di come andrà, i prossimi cinque mesi vedranno accendersi il confronto tra i tre partiti di centrodestra, che si sentono sicuri della riconferma della coalizione ma discutono sulla futura squadra di governo attorno ad Alberto Cirio. Forza Italia e Lega restano parecchio indietro nei sondaggi rispetto a Fratelli d’Italia, ma entrambi chiedono, o quantomeno sperano, che gli equilibri del potere subalpino non siano rivoluzionati.

Secondo l’assessore al Bilancio Andrea Tronzano (FI) la giunta “ha fatto lavoro importante”. Tronzano esclude “la propria candidatura alle prossime europee” e rilancia il proprio nome per le regionali. Ma Fratelli d’Italia frena: “Il toto assessorati non ci appassiona e non è rispettoso degli elettori – frena Maurizio Marrone (Fdl) –, che restano con l’espressione del voto i veri arbitri dei futuri assetti della Regione Piemonte. Se le urne confermeranno i sondaggi che vedono Fratelli d’Italia forza principale di un centrodestra vincente, i nostri eletti dimostreranno competenze all’altezza di qualsiasi delega”.

Chiaramente se il vantaggio del partito di Meloni in Piemonte fosse simile a quello delle scorse elezioni nazionali, difficilmente Lega e FI potranno mangiare la fetta più grossa delle caselle disponibili. Ma Alberto Preioni, capogruppo del partito di Salvini, invoca la collaborazione: “Come ha detto il segretario a Susa: ‘squadra che vince non si cambia’”. E alla domanda sul possibile cambio degli equilibri nella coalizione risponde con un secco “vediamo, i conti si faranno dopo le urne”.

Tronzano smorza i toni: “In questi cinque anni siamo stati un gruppo coeso e la Lega è stata brava a gestire gli equilibri – spiega – quando era partito di maggioranza relativa”. Il titolare del bilancio regionale, insomma, invoca la pace nella coalizione: “Non penso che modificando gli assetti, cambieranno i comportamenti all’interno della giunta” conclude.

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