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Extinction Rebellion contro il Poli: “Accordi con aziende inquinanti e belliche”

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Un’attivista coperta da un lenzuolo ricoperto di macerie, l’ingresso del Politecnico di Torino tappezzato di manifesti. Questa mattina alcuni attivisti di Extinction Rebellion hanno protestato davanti all’ateneo di corso Castelfidardo contro gli accordi stipulati con aziende che estraggono e lavorano combustibili fossili e dell’industria bellica come Eni e Leonardo.

“Questi accordi riguardano settori industriali che stanno attualmente generando conflitti e portando la terra al collasso – ha spiegato uno di loro -. Per questo oggi abbiamo voluto rappresentare queste vittime con una persona stesa sotto le macerie, coperta da un lenzuolo bianco”.

Credit: Extinction Rebellion

Nel mirino degli attivisti c’è soprattutto Eni, da loro denunciata come la maggior azienda inquinante italiana. “Il potere di Eni – hanno poi continuato – è tale da riuscire a influenzare la didattica e la ricerca, ripulendo la sua immagine agli occhi delle nuove generazioni. Non possiamo permettere che l’università diventi uno strumento di propaganda e greenwashing”.

Non mancano dure critiche a Leonardo, azienda dagli “ampi legami anche con il Ministero della difesa di Israele – affermano -, a cui fornisce armamenti e componenti per i suoi elicotteri d’attacco, contribuendo così al massacro di civili in territorio palestinese ad opera dell’esercito israeliano”. La contestazione di questa mattina degli Xr arriva dopo quella di settimana scorsa, quando alcuni manifestanti si erano appesi con corde e imbraghi al tetto dell’Oval dove si svolgeva l’Aerospace & Defence Meeting.

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