“Move to reality”: la ruspa si mette in azione e la città dell’aerospazio comincia a diventare realtà. “Questo è un giorno storico per Torino e per il Piemonte”, si fanno eco il presidente della Regione Alberto Cirio e il primo cittadino Stefano Lo Russo, collegato a distanza. “Qui – conferma Marco Zoff, a capo della direzione velivoli di Leonardo – svilupperemo l’eccellenza dei prossimi cinquant’anni, lavorando ai maggiori progetti europei”. Quali? “Vogliamo portare qui Gcap, il caccia del futuro, e l’Eurodrome (il drone militare europeo, ndr)”, spiega ancora Zoff. Progetti militari che, fuori dall’Oval Lingotto, dove si è svolto “L’Aerospace and Defance Meeting”, hanno animato la contestazione degli attivisti di Exinction Rebellion e di Potere al popolo, scesi in campo “contro l’industria della guerra”.
Pubblico e privato, la rete per l’aerospazio
Nella vasta area industriale di corso Francia, già fabbrica Ansaldo, in cui oggi si trovano un polo di Leonardo e i laboratori e la galleria del vento di Alenia, il clima è quello delle grandi occasioni. Ci sono il ministro all’Ambiente Gilberto Picchetto Fratin, la vice segretaria generale alla Difesa Luisa Ricciardi, e poi il rettore del Politecnico Guido Saracco, la vice rettrice dell’Università Cristina Prandi e i rappresentanti delle Istituzioni e delle Associazioni di categoria.
Quello della città dell’aerospazio è, d’altronde, un progetto trasversale, che vede coinvolto pubblico e privato e che punta alla creazione di un polo di formazione e sviluppo tecnologico che possa far crescere una filiera, quella dell’aerospazio, che oggi conta 450 imprese, 35 mila addetti (erano 20 mila due anni fa) e 8 miliardi di fatturato annuo. “Siamo uno dei pochi Paesi in gradi di presidiare tutta la filiera dell’attività spaziale, dall’osservazione della terra alle telecomunicazioni”, ha spiegato il presidente dell’Agenzia spaziale italiana Teodoro Valente: “Di qui passeranno tutti i nostri accordi con la Nasa e con l’Europa e l’economia dell’aerospazio sarà un volano per il sistema Paese”.
La città dell’aerospazio: il progetto
Ma in cosa consiste, precisamente, il progetto? La città dell’Aerospazio si suddivide in dodici sotto progetti, che, di qui al 2028, porteranno alla realizzazione di un laboratorio di ricerca del Politecnico, dell’Università di Torino e delle aziende partner; di un polo dedicato alla formazione del Politecnico, dell’Università e dell’Its dell’Aerospazio; di un’area per le startup delle piccole e medie imprese a cura di Esa Bic, incubatole del Politecnico. E poi spazi dedicati alla cittadinanza, come un’area di rigenerazione urbana tra corso Francia e corso Marche, un parco urbano e un Museo della scienza e della tecnologia areonautica. Ancora, nella città dell’aerospazio troveranno posto la Divisione velivoli e il comparto di ricerca e innovazione di Leonardo, il National space center di Altec, il centro di ricerca Thales di Alenia Space e un nuovo campus universitario del volo.
Si procederà poi alla riqualificazione delle strutture dell’aeroporto Aeritalia di Torino e alla realizzazione della nuova sede dell’elisoccorso del 118 piemontese.
L’avvio dei lavori
I lavori sono cominciati in occasione della cerimonia d’inaugurazione, quando la ruspa ha avviato simbolicamente l’abbattimento del Fabbricato 37 di corso Marche. Interessano per ora un primo stabile ceduto gratuitamente da Leonardo al Politecnico e riqualificato dall’Ateneo di Torino con un investimento da 42 milioni di euro per 12 mila metri quadri di superficie.
Qui sorgeranno diversi laboratori di ricerca dell’Ateneo, in collaborazione con Leonardo e le aziende partner. In particolare, si comincerà da quelli dedicati all’elettrico ibrido in campo aeronautico e al monitoraggio e alla gestione del carico di lavoro psico fisico del pilota. Thales Alenia Space, inoltre, svilupperà lavoratori e ambienti di prova per testare soluzioni e tecnologie per le future missioni spaziali, tanto che il ministro all’Ambiente Gilberto Picchetto Fratin ha voluto salutare la giornata con l’augurio “di veder sventolare la bandiera italiana su Marte”.
Le contestazioni
Terminata l’inaugurazione in corso Francia, relatori e partecipanti al meeting si sono spostati all’Oval del Lingotto, dove sono in programma due giorni di convegno dedicato alle principali sfide del settore aerospaziale. Sulla passerella del Lingotto, gli attivisti di Extinction Rebellion, indossando tute da astronauta, hanno calato striscioni e drappi di pace, contestando l’aumento della spesa militare sostenuto dal Paese e la scarsa sensibilità all’emergenza climatica. “Si fanno guerra sulla terra e affari sulla luna – hanno protestato gli attivisti – Spezziamo le ali al militarismo”.