In presidio davanti al grattacielo della Regione Piemonte contro la legislazione regionale sul gioco d’azzardo patologico. Durante la mattinata di mercoledì 15 novembre, le associazioni che si occupano del tema si sono riunite davanti alla sede della giunta regionale per presentare le prossime iniziative in tema di prevenzione e lotta per la tutela della salute in relazione al problema del gioco.
Il Piemonte negli ultimi anni ha avuto due cambi significativi sulle norme che regolano il gioco d’azzardo. Nel 2016 una legge approvata quasi all’unanimità dal Consiglio regionale, a maggioranza centrosinistra, rendeva più restrittive le regole del settore, andando per esempio a regolare la distribuzione e la disponibilità dei punti in cui giocare sul territorio. Tuttavia, nel 2021 la maggioranza di centrodestra abrogò la legge del 2016 e allargò le maglie della normativa. Riguardo alla distribuzione sul territorio venne mantenuta la distanza minima di esercizi con slot machine da alcuni luoghi sensibili come, per esempio, scuole, università e istituti di credito. La legge del 2021, tutt’ora in vigore, prevede però che la distanza sia osservata dai nuovi esercizi commerciali e non da quelli già possessori di slot. Alcuni di questi avevano dovuto rimuovere le “macchinette” dopo la legge del 2016 e con la nuova legge hanno avuto la possibilità di reinstallarle.
A settembre 2023 il Consiglio regionale ha inoltre bocciato una legge di iniziativa popolare che voleva riportare restrizioni maggiori per contrastare la diffusione del gioco d’azzardo. Ora le associazioni tentano di rendere la regolamentazione più restrittiva a livello comunale, vista la ritrosia della Regione, come spiegato anche dalla consigliera regionale del Partito Democratico Monica Canalis su Facebook.