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Compiti@casa, l’idea di educazione condivisa promossa dai tutor di Unito per almeno 300 studenti delle medie

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Divertimento, condivisione, confronto. Almeno trecento alunni coinvolti in varie città d’Italia. Il progetto Compiti@casa, ha visto oggi l’incontro conclusivo nell’aula magna dell’Università di Torino, dove piccoli studenti e studentesse hanno incontrato, per la prima volta dal vivo, i tutor universitari che li hanno accompagnati nello studio online.

Un confronto tra generazioni che è anche un’iniziativa educativa volta a contrastare la dispersione scolastica. Il progetto è promosso da Unito e Fondazione de Agostini con il sostegno di Igt e Fondazione Rica, e si è realizzato con le scuole di diverse città tra cui Roma, Torino, Novara, Napoli e Palermo.

Prima il dovere: i piccoli studenti hanno svolto quattro ore di lezione a settimana, due per le materie umanistiche e due per quelle scientifiche. Poi il piacere e il divertimento: giovani tutor preparati si sono sfidati per trovare strumenti sempre nuovi e creativi per insegnare loro la matematica, l’analisi logica, le scienze. A volte incartandosi per un’ora intera sull’uso del complemento d’agente, come raccontano alcuni dei giovani alunni, altre giocando coi nomi dei tutor quando la connessione saltava: “Maria, io esco… ma poi torno!”.

Rientrava negli obiettivi di Compiti@casa il contrasto alle fragilità scolastiche, ma alla fine il progetto ha portato valore anche a chi si è impegnato in prima persona. Per Sara, una delle tutor che si è raccontata in una lettera, questa esperienza è stata illuminante. Le ha consentito di mettersi in gioco ogni giorno. La sfida di trovare espedienti fantasiosi per mantenere l’attenzione dei più piccoli l’ha appassionata al punto da convincerla che il suo futuro sia proprio l’insegnamento.

“È importante raggiungere i migliori voti possibili, ma la scuola serve anche a guardare al futuro”. Il rettore dell’Università di Torino Stefano Geuna ha encomiato il progetto ricordando ai giovani alunni presenti lo spirito dell’iniziativa, che si fonda proprio sul valore della reciprocità. E il professor Andrea Balbo, del Dipartimento di studi umanistici di Unito, ricorda che la scuola è “il tempo libero per vivere, per diventare un cittadino consapevole – parole grandi, imparerete col tempo cosa significano”. E cita Seneca: “mentre si insegna si impara”. 

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