Salone bagnato, salone fortunato? Forse sì, ma non per tutti. “Da anni non faceva un tempo così durante le giornate dell’evento”, dicono in tanti. Domenica il tempo ha concesso una tregua, nonostante le nuvole, da lunedì è arrivato il sole. Ma per tre giorni il cielo ha scaricato sul Salone tutta l’acqua che aveva fatto mancare per lunghi mesi invernali. Ha continuato a piovere ininterrottamente da venerdì a domenica. Un maltempo che però sembra non aver compromesso la buona riuscita di questa 35esima edizione.
Lo hanno raccontato le lunghe file per partecipare agli incontri con gli autori e anche le tante persone ferme davanti agli stand di espositori e editori. Ma c’è anche chi non si dice particolarmente contento di come è andata. Sono gli espositori ai quali era stata assegnata una postazione esterna, proprio di fronte all’entrata del Padiglione Oval.
Mentre un rappresentante di una nota marca di elettrodomestici dice “a me è meglio se non mi senti”, il suo collega Valerio racconta che, effettivamente, sì, si sono sentiti un po’ dimenticati: “Il nostro stand poteva essere almeno spostato visto il maltempo” spiega. Trovandosi distanti dalla zona di passaggio, gli espositori non hanno avuto modo di dare visibilità ai propri prodotti. “Siamo stati tre giorni chiusi nel nostro stand – racconta. – Le nostre aspettative erano decisamente più alte, ci abbiamo perso. Il nostro brand è presente in tutte le fiere, quindi siamo abituati a un contesto di questo tipo. E dal punto di vista dell’organizzazione, secondo noi, al Salone del Libro c’è molto da migliorare, soprattutto per quanto riguarda l’ascolto delle esigenze”.
Dall’altra parte della piazza è parcheggiata l’Ape car di una gelateria artigianale. Una signora si avvicina e chiede: “Quando costa un gelato?”. “Tre euro e cinquanta” – risponde Stefania da dietro il banco. “Fuori budget”, risponde la signora, che se ne va. “Sono prodotti interamente artigianali” spiega la ragazza. Oltre il danno anche la beffa perché negli scorsi giorni l’attività non ha venduto la quantità di prodotto che si aspettava. Pioveva e faceva freddo, non proprio il clima giusto per prendersi un buon gelato. Vista la situazione, l’attività si è convertita in un attimo: “Il tempo ci ha penalizzato sicuramente – racconta -. Siamo stati elastici e dal venerdì abbiamo proposto invece che il gelato la cioccolata calda, come alternativa. Però appena ha smesso di piovere abbiamo ricominciato a lavorare bene”.
Sotto il tendone di Chora Media le sdraio bianche a strisce blu sono rimaste vuote per tutto il weekend. Ma quando esce il sole è tutta un’altra storia. Chi lo desidera, può accomodarsi, indossare un paio cuffie e godersi un attimo di relax ascoltandosi qualche buon podcast. “Nella giornata di giovedì un po’ di scuole sono passate – racconta Diana, che accoglie i visitatori nello stand – Venerdì forse è stato il giorno peggiore con pochissima gente. Sabato ci siamo un po’ ripresi, che perché c’erano una serie di nostri eventi in programma e devo dire che sono andati molto bene”. Voto a questo Salone? “Diciamo un sette e mezzo. Tutta colpa del tempo per quanto ci riguarda, poteva andare decisamente meglio”.
E tra l’Oval e il Padiglione Lingotto c’è anche un piccolo campo da tennis. È lo stand dell’Atp Finals. Ci sono i maestri che invitano i più piccoli a cimentarsi in qualche palleggio. Anche per loro la pioggia non ha rappresentato un grande vantaggio, eppure se la sono cavata. “Anche se il tempo non è stato dei migliori, l’affluenza c’è stata – ha spiegato Jacopo, insegnante – ovviamente non abbiamo potuto far giocare i ragazzi nel campo. Comunque, non ci lamentiamo: giovedì abbiamo fatto circa trecento bimbi. Certo con il sole sarebbe stato ancora meglio, ma va bene così”.