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Due arresti per fatture false, 25 milioni sequestrati

La Guardia di finanza di Torino, insieme alla procura di Asti, in seguito a un intervento in Piemonte e Lombardia, ha eseguito la custodia cautelare di due persone per autoriciclaggio, emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti — volte a simulare delle reali transazioni finanziarie —, mancato versamento dell’Iva. Alle misure cautelari si aggiunge il sequestro di circa 25 milioni di euro. 

Le indagini sono cominciate nei primi mesi del 2021. Tramite segnalazioni di operazioni sospette, utilizzo di intercettazioni telefoniche e varie perquisizioni, è stata identificata di una società di Asti che ha ricevuto fatture di acquisto per un totale di 85 milioni di euro da parte di soggetti economici con sede nella Repubblica popolare cinese, ed emesso fatture per operazioni inesistenti destinate a tre diverse società italiane, tutte collegabili agli indagati. Queste società non hanno poi versato l’Iva dovuta, che ammonta a circa 13,5 milioni di euro.

I capitali venivano trasferiti, tramite bonifici bancari effettuati tramite home banking, nella Repubblica popolare cinese, per poi essere riconsegnati in contanti in Italia. Gli indagati avevano anche conti correnti in Irlanda e in Svizzera. L’intermediario che si occupava della monetizzazione degli importi — a cui andava l’1% del totale —, si occupava di far ritirare i contati agli indagati in varie città del Nord Italia. 

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