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Maxifrode per evadere Iva, confisca da 3,3 milioni

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Delitti tributari e frodi, anche a carattere internazionale. C’è la scoperta di una ampia serie di reati alla base dell’operazione della Guardia di finanza di Torino che ha confiscato beni dal valore complessivo di oltre 3,3 milioni di euro su tutto il territorio nazionale agli appartenenti a un’associazione per delinquere. Reati e responsabilità sono stati confermati da una sentenza definitiva nei confronti degli artefici di una serie di frodi all’Iva nel settore del commercio all’ingrosso di metalli non ferrosi. Il patrimonio sequestrato dallo Stato comprende 71 unità immobiliari, situate nei comuni di Napoli e San Giorgio a Cremano (Napoli), sei terreni (nelle province di Torino e Napoli), un’Audi Q3 e denaro per oltre 900 mila euro, depositato su diversi rapporti finanziari.

Le condotte fraudolente erano state realizzate con il coinvolgimento di 36 società, sia italiane sia estere, risultate essere fittizie (prive di dipendenti e di qualsiasi struttura organizzativa) e gestite, di fatto, attraverso un unico ufficio con sede a Torino. Queste avevano emesso fatture per operazioni inesistenti per circa 100 milioni di euro, evadendo l’Iva per oltre 21 milioni di euro.

Tra gli immobili confiscati risulta di particolare pregio un appartamento, dal valore di oltre un milione e 100 mila euro, sito in una rinomata zona residenziale di Napoli, formalmente intestato a una società inglese, ma riconducibile a uno dei promotori delle frodi fiscali, residente nel capoluogo campano.

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