Promuovere la creatività come agente trasformativo per i territori e le comunità, attraverso un dialogo intergenerazionale che nasca dai giovani. Questo l’obiettivo della quinta edizione dell’Italian youth forum di Aigu, l’Associazione italiana giovani per l’Unesco composta da circa 300 giovani tra i 20 e i 35 anni che dal 2018 danno vita al Forum, incontrandosi in diverse città d’Italia: Matera, Trieste, Parma, Cagliari e ora Torino.
“Siamo veramente orgogliosi e felici di poter essere in questa meravigliosa città” ha commentato non senza un filo di emozione Chiara Bocchio, presidente uscente Aigu: in occasione del Forum, infatti, l’associazione ha svolto il rinnovo del board direttivo eleggendo come nuovo presidente Gianluca Buoncuore. La scelta di Torino non è casuale, spiega Bocchio, visto che si tratta di una delle tredici Creative City UNESCO in Italia, l’unica del nostro Paese per il design e terza città piemontese insieme a Biella (artigianato) e Alba (gastronomia). Nata nel 2004, la Rete delle Città Creative dell’Unesco mira a promuovere la cooperazione tra le città che individuano nella creatività un elemento strategico per lo sviluppo urbano sostenibile, attraverso l’elaborazione di piani di sviluppo a livello locale così come collaborazioni e scambio di best practices a livello internazionale, in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile previsti dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
Venerdì 14 aprile, il Conservatorio “Giuseppe Verdi” ha ospitato la serata inaugurale del Forum, condotta da Marco Carrara, giornalista e presentatore Rai, e Francesca Pastorino, Rappresentante Regionale Aigu Piemonte. “Otto anni fa un gruppo di giovani ha creduto a un progetto ambizioso con l’idea di creare l’associazione giovanile in ambito Unesco più grande del mondo per trasmetterne i suoi valori di base e creare uno spazio d’incontro tra giovani, organizzazioni, istituzioni per una società più coesa” il commento soddisfatto di Chiara Bocchio.
A pochissima distanza da eventi come il Cities Forum e Biennale Democrazia, Torino si dimostra ancora una volta città eclettica e dalla forte impronta giovanile, “esempio e crocevia di vitalità e creatività” come l’ha definita Michele Sciscioli, Capo Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale. È proprio dal fermento che anima e dà vita alle realtà urbane che nascono le sfide più complesse e innovative: in questo, la creatività assume un ruolo decisivo per spianare la strada al futuro delle giovani generazioni grazie all’apporto di nuove idee, approcci, tecnologie e prospettive. Dopo essersi saputa rinnovare e reinventare negli anni, oggi Torino affronta la sfida della definizione del proprio city brand, quell’identità peculiare che la collochi nel panorama italiano e internazionale: la leva creativa, in questo discorso, assume una rilevanza fondamentale per trainare uno “sviluppo urbano luminoso”, come ha auspicato Carlotta Salerno, Assessora per istruzione, giovani, periferie e rigenerazione urbana del capoluogo piemontese.
Nella giornata di sabato 15 aprile è stata poi la volta dei workshop tematici, panel di incontro e discussione sui diversi aspetti correlati al tema della creatività. Tra questi, uno dei più attuali è senz’altro l’innovazione tecnologica, strumento decisivo per “sognare il futuro”, come recita lo slogan del workshop. Sogni ma anche, e soprattutto, concretezza il vero obiettivo dell’incontro coordinato, tra gli altri, da Ilaria Potenza, giornalista e rappresentante Aigu per la Puglia: i partecipanti sono stati divisi in gruppi per ragionare insieme e fornire soluzioni al tema dello smaltimento dei pannelli fotovoltaici. “Siamo partiti dall’idea di lanciare una piccola provocazione su un tema molto attuale, si parla tanto dell’impatto positivo dei pannelli, ma non bisogna sottovalutare che il loro smaltimento crea disagi”. Potenza commenta entusiasta “gli input stimolanti e i risultati sorprendenti” emersi al termine di un momento di confronto arricchito ancor di più dalla cooperazione tra competenze trasversali variegate.
Tutti i workshop si sono svolti innanzitutto con una parte “frontale” assieme ai relatori, subito seguita da una parte invece laboratoriale da cui far emergere idee e proposte da presentare in seduta comune al termine di ogni panel. Attraverso il dialogo e il confronto con gli altri, ciascun partecipante ha elaborato le proprie risposte ai temi del Forum. “Nell’ambito della rigenerazione urbana abbiamo provato a definire proposte concrete di riqualificazione territoriale per un processo creativo che parta dai bisogni dei cittadini” ha detto Debora Striani, socia Aigu tra le partecipanti al workshop sul ruolo degli ecosistemi creativi. Un tema, questo, che abbraccia anche il rapporto talvolta molto complesso tra centro e periferia, i cui spazi possono essere valorizzati infondendo nuova vita a una bellezza che troppo spesso rischia di passare sotto silenzio: gli esempi per fortuna non mancano e – come sottolinea Debora – proprio Torino offre con Parco Dora una dimostrazione lampante di riqualificazione creativa e dinamica del patrimonio culturale, in pieno stile Unesco!