“Un anno fa abbiamo fatto un’azione sul ponte della Gran Madre appendendo uno striscione che diceva ‘siamo un PO nella merda‘. È passato più di un anno e continuiamo a essere nella merda”, dice un’attivista di Extinction rebellion. Il gruppo all’alba si è trovato davanti al palazzo della Regione Piemonte e ha scaricato all’ingresso quasi 500 chilogrammi di letame con sopra dei fiori.
“Dalla Regione non nasce niente dal letame nascono i fior”, recita lo striscione appeso sul palazzo al posto dell’insegna portata via dal vento qualche settimana fa. L’azione ha come obiettivo richiamare l’attenzione sul peggioramento della crisi idrica e climatica, denunciando l’assenza di interventi concreti da parte delle istituzioni. “Sentiamo ormai ogni giorno interviste e dichiarazioni del presidente e degli assessori regionali sul gravissimo stato di siccità in corso, ma tutti i progetti promossi da questa giunta, come lo Skidome di Cesana e i chilometri di piste e infrastrutture nel Parco naturale dell’Alpe Devero, raccontano un’altra storia” aggiunge Paolo, attivista seduto sulla tettoia.
“Chiediamo alla Regione di ridurre le emissioni, di fare qualcosa di concreto e misurabile. Vogliamo che si porti avanti una campagna di formazione della cittadinanza. Tutti devono capire che bisogna agire ora o sarà troppo tardi. È chiaramente un obiettivo ambizioso, ma è un obiettivo che ci si deve porre, che viene richiesto anche dall’ONU”, dicono gli attivisti.
Gli effetti della crisi climatica sono sempre più evidenti. Gli eventi meteorologici estremi si moltiplicano, le montagne sono senza neve, i ghiacciai crollano, il livello dei fiumi è sempre al di sotto della media rispetto agli anni precedenti, le temperature aumentano. “La Regione non si assume le sue responsabilità. Noi, come tutti gli attivisti climatici di Torino, continueremo a protestare, a spuntare come fiori dal letame, perché bisogna fare qualcosa adesso”.