Un viaggio alla scoperta delle eccellenze del cioccolato, della pasticceria e della gelateria delle aziende dolciarie piemontesi e di Torino e provincia. La terza edizione di “Dolci portici” è stata inaugurata venerdì mattina in via Roma alla presenza dell’assessore al Commercio di Torino Paolo Chiavarino, del direttore di fondazione Contrada Torino onlus Germano Tagliasacchi e del vicepresidente della Camera di Commercio di Torino Enzo Pompilio D’Alicandro. Gli stand rimarranno tra i portici torinesi di via Roma fino a domenica 26 marzo. Apertura sabato dalle ore 10 alle 24 e domenica dalle 10 alle 19.
L’evento, curato dalla fondazione Contrada Torino onlus, è patrocinato dalla Città di Torino e completamente finanziato dalla Camera di commercio di Torino, che ospita nelle sue sale di Palazzo Birago tavole rotonde, degustazioni e masterclass durante i pomeriggi di “Dolci portici”. Presenti importanti personalità dell’arte dolciaria che raccontano la storia e i segreti della propria arte. Parallelamente si tiene anche “Dolci tour”, con quattro percorsi tra le vie di Torino nei luoghi dove lavorano i cioccolatieri, i pasticceri e i gelatieri protagonisti della rassegna dolciaria. Sul sito di “Dolci portici” si possono trovare le info per gli eventi di Palazzo Birago e per “Dolci tour”: l’accesso è gratuito su prenotazione.
L’assessore al Commercio della Città di Torino Paolo Chiavarino ha sottolineato l’impegno del Comune nella valorizzazione delle numerose eccellenze del territorio. Quest’anno più di 700 gli eventi organizzati in città per far conoscere le qualità dolciarie e anche enogastronomiche della zona. L’assessore ha inoltre aggiunto: “Il nostro primato nell’arte cioccolatiera, pasticcera e gelatiera è riconosciuto a livello mondiale e Dolci Portici rappresenta un ottimo veicolo per promuovere non solo i prodotti d’eccellenza degli artigiani torinesi ma anche il patrimonio storico e architettonico di questa straordinaria città”. L’evento è inoltre un’occasione, ha detto il direttore di fondazione Contrada Germano Tagliasacchi, per dare importanza “alla tradizione che genera innovazione, alle maestranze che hanno creato la storia e la cultura di questa città”.