Un punto di ascolto virtuale per i ragazzi dai 13 ai 18 anni è il progetto in cui sono uniti l’Ordine degli psicologi del Piemonte, il Csi e la Regione Piemonte con l’obiettivo di contrastare le sempre più diffuse esperienze di bullismo e cyberbullismo. “Bisogna rendere i giovani più consapevoli e cambiare la mentalità con cui ci si approccia ai social” afferma Letizia Maria Ferraris” presidente Csi Piemonte al convegno “Educare per prevenire: strategie di contrasto al bullismo e al cyberbullismo“. L’idea, nata nel settembre dell’anno scorso, è già in via di sperimentazione e punta a essere messa a disposizione delle scuole da questo autunno. Perché, a volte, anche una intesa tra insegnanti e genitori non assicura di riuscire a cogliere i primi segnali di disagio di chi subisce soprusi. Spesso anzi la vergogna e la mancanza comunicazione con gli adulti apre lo spazio al silenzio.
Questo perché di bullismo e cyberbullismo si muore. “Ogni anno sono 200mila i ragazzi vittime di questo fenomeno, il 75% sviluppa forme di depressione, il 46% ha pensato almeno una volta al suicidio e purtroppo il 33% lo ha compiuto”, afferma Andrea Lazzara, tesoriere dell’Ordine degli psicologi del Piemonte.
Lo spazio virtuale sarà utilizzato per creare un ambiente sicuro dove i ragazzi si sentano più liberi di raccontare le proprie esperienze attraverso un incontro non diretto con i professionisti. Dietro un avatar sarà presente uno psicologo che potrà così individuare dall’inizio le vittime di violenze fisiche e psicologiche per poi indirizzarle verso i giusti percorsi di cura. “Bisogna intercettare i ragazzi nei primi step della dimensione traumatica, ovvero di paura e ansia, prima che l’angoscia porti il ragazzo alla paralisi mentale ed emotiva”, spiega Lazzara.
Prevenire i fenomeni di bullismo
Vittima e bullo hanno spesso punti in comune. “Bisogna prendersi cura di entrambi. Il bullo nella maggior parte dei casi è una persona fragile che non è in grado instaurare relazioni paritetiche”, dice Lucrezia Russo, dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo di Borgaro Torinese. Nella scuola in questione, oltre all’organizzazione di incontri di sensibilizzazione sul tema, sono stati creati dei team junior antibullismo per insegnare agli studenti a esporsi e non restare in silenzio di fronte alle ingiustizie. In progetto anche la creazione di un teatro sociale con un centro per anziani e disabili per sviluppare l’empatia sin dalla giovane età, ha raccontato Russo.
Anche lo sport, lontano però dalle logiche della performance, può prevenire gli atti di bullismo. I valori di rispetto reciproco insegnati vengono poi portati anche fuori dal campo. L’associazione Unione italiana sport per tutti (Uisp) intende contrastare i fenomeni di bullismo in un contesto informale come quello sportivo. E nel prossimo anno e mezzo realizzerà un percorso formativo per orientare i propri operatori sportivi verso questo obiettivo.