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Mobilità universitaria, Bologna batte Milano e Roma

di Federico Parodi e Emanuele Granelli

Con il 29% degli studenti che raggiunge gli atenei con le proprie biciclette o con quelle fornite dal comune, Bologna è la regina della mobilità sostenibile. Il capoluogo emiliano vince la partita con Milano e Roma, che insieme a Torino e ad altre 35 città hanno aderito alla Rete delle università per lo sviluppo sostenibile (Rus), prima esperienza di coordinamento e condivisione sui temi della mobilità ecologica tra le facoltà italiane. A Bologna il veicolo green per eccellenza è molto più che un hobby, a dispetto della piaga dei furti. In ogni caso, i mezzi più utilizzati per raggiungere i luoghi di studio restano l’autobus (47%) e il treno (35%).

A Milano, le sole realtà universitarie ad avere dati recenti sulla mobilità studentesca sono il Politecnico e la Bicocca. I numero del PoliMi confermano la supremazia del trasporto pubblico locale: il 66% dei suoi studenti sfrutta la rete Atm, il 44% dei quali usa la metropolitana. Soltanto l’11% – dato comprensivo di mezzi di proprietà e bike sharing – sceglie la bicicletta. Il 45% degli iscritti alla Bicocca si sposta in treno, vista la vicinanza del campus con la stazione ferroviaria di Greco Pirelli. Segue il trasporto pubblico locale (35% tra autobus, tram e metro) Residuali le percentuali di mobilità condivisa, che tendono a crollare quando si considera, come in quest’ultimo caso, il solo mezzo prioritario.

Più variegata la situazione a Roma: si passa da atenei come Roma Tre, in cui il 62% degli studenti raggiunge la sede universitaria in metropolitana, grazie alla vicinanza della stazione Basilica San Paolo, al caso Tor Vergata, in cui il 64,96% degli studenti utilizza la propria vettura per arrivare in università. Una scelta quasi obbligata, data l’assenza di una stazione metro nelle vicinanze e un servizio navetta che stenta a decollare. Per quanto riguarda le università private , colpisce la percentuale degli iscritti alla Lumsa che ogni mattina si apprestano a seguire le lezioni arrivando a piedi, ben il 56%. Un dato che si spiega con la presenza massiccia di fuori sede che, in zona San Pietro, hanno trovato residenza in prossimità della sede di Borgo Pio. Con la penuria di piste ciclabili e la grandezza della città non paragonabile alle altre, il bike sharing a Roma è praticamente inesistente. Basti pensare che appena l’1% degli studenti della Luiss raggiunge l’università in bici, rappresentando la percentuale più alta tra gli atenei romani analizzati. Se il bike sharing piange, il car sharing non ride: in tutte le città, e non solo a Roma, la condivisione dell’auto è utilizzata dagli studenti saltuariamente e perlopiù per motivi di svago.

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