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Annunziata racconta gli ultimi inquilini di Palazzo Chigi, così lontani dagli elettori

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“Il governo peggiore? Quello giallo-verde che ha fatto anche un mucchio di casini anche sul piano internazionale”. Non ha peli sulla lingua, Lucia Annunziata, quando le si chiede chi, tra i tanti inquilini di Palazzo Chigi di cui è occupata nel suo ultimo libro, si sia trovato a guidare il peggiore esecutivo. Lo scorso 2 febbraio la giornalista ha infatti presentato “L’inquilino”, edito da Feltrinelli, davanti a una platea gremita, al Circolo dei Lettori di Torino. Con lei, Massimo Giannini direttore de La Stampa e Lorenzo Pregliasco direttore di Youtrend.

Nel suo libro Annunziata racconta il declino della politica italiana prendendo in esame i governi che si sono susseguiti dal 2011 fino a oggi, ai quali vengono dedicati i diversi capitoli, con l’eccezione del governo Meloni insediato poco dopo la pubblicazione del volume. I vari premier vengono identificati come “inquilini” che arrivano a Palazzo Chigi senza avere un appoggio concreto da parte dell’elettorato. Tutti indicati dai partiti, incuranti di quanto espresso dai cittadini alle urne.


“Nel 2018 è stata chiaramente espressa alle urne la volontà dei cittadini – ha spiegato Annunziata – una vittoria netta da parte del Movimento 5 stelle. Tuttavia nessuno degli eletti è stato indicato come futuro Premier, anzi si è preferito scegliere l’avvocato Giuseppe Conte che fino a quel momento non aveva mai fatto politica. Lo stesso è accaduto per Matteo Renzi, da sindaco di Firenze è diventato Primo Ministro solo a seguito delle primarie del Partito democratico. Tutto lecito in quanto la Costituzione prevede che il governo non sia eletto, tuttavia questi “inquilini” si trovano a governare senza l’appoggio dell’opinione pubblica, un dettaglio fondamentale che spesso viene trascurato. Tra questi governi – ha aggiunto – il peggiore è stato senza ombra di dubbio il Conte 1.”


Pure se il libro si ferma prima, Annunziata non è sfuggita a una battuta sui primi cento giorni dall’insediamento del governo Meloni. “La formazione del nuovo esecutivo – ha sottolineato – rispetta il volere degli elettori. La maggioranza dei cittadini si è recata alle urne per votare la leader di Fratelli d’Italia e ora può godere del consenso dell’opinione pubblica, quello che avvenne anche a Berlusconi. Dovrà comunque fare attenzione agli equilibri di potere delle forze politiche in campo e che fanno parte della sua maggioranza”.

E poi c’è la sfida più ardua, quella di una politica che torni a dire qualcosa ai giovani. Secondo Annunziata, non si può che partire da loro, visto che i partiti restano per lo più sordi al problema. I giovani stessi, dunque, hanno il dovere di rendersi protagonisti del dibattito pubblico. “Nonostante la crisi che sta vivendo attualmente il panorama politico – ha concluso – è fondamentale la partecipazione delle nuove generazioni per provare a cambiare un sistema incancrenito ormai da anni”.

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