Inaugurata la mostra Congo – Italia a Palazzo Madama in occasione del Black History Month. Il mese di febbraio sarà un periodo dedicato alla multiculturalità, con un focus dedicato alla storia africana. Il programma è ricco di eventi: convegni, workshop, mostre, concerti e anche momenti legati alla musica, alla cucina e alla moda. Questa seconda edizione torinese verte sui temi dell’identità, dell’empowerment e dell’afro-arte. In Italia, le prime città ad aderire alle celebrazioni sono state Bologna e Firenze.
Nello specifico, la mostra presenta una selezione di sedici fotografie di Carlo Sesti, un ingegnere che nei primi anni del ‘900 ha guidato il team per la costruzione delle linee ferroviarie dello Stato libero del Congo, diventato poi Congo belga. Sesti ebbe modo di visitare diverse zone del Paese e riuscì a ritrarre diversi paesaggi e personaggi. Continuando la visita, nella sala centrale sono state esposte alcune figure di potere realizzate in legno dalle popolazioni Luba, Lunda e Songye, donate al museo Civico di Torino nel 1955.
L’intervento di Suad Omar
“Questo evento si inserisce perfettamente all’interno di questo mese dedicato al popolo africano – dice Suad Omar, la presidente dell’associazione Donne Africa Subsahariana -, l’Italia ha dei forti legami con il Congo. Durante il colonialismo belga, infatti, molti italiani si sono trasferiti nello stato africano per lavorare. Il Black History Month è un’occasione importante per far conoscere diverse culture. La scorsa edizione fu molto partecipata, ma sono convinta che quest’anno raggiungeremo numeri record. Io vivo da 30 anni a Torino e mi sento torinese a tutti gli effetti. Qui sono diventata anche nonna. La mia famiglia vive all’interno di una cornice in cui coesistono e si mescolano diverse culture, siamo italiani e africani allo stesso modo”.
All’inaugurazione della mostra è intervenuta anche l’assessora alla cultura del Comune di Torino Rosanna Purchia: “Torino è una città multiculturale e questa è l’occasione giusta per festeggiare tutte le diversità”.