La testata del Master in Giornalismo “Giorgio Bocca” di Torino

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La relazione è uno degli elementi chiave del giornalismo. Non può esistere una narrazione del mondo senza conoscerlo e prenderne parte, motivo per cui è necessario creare una relazione profonda con la propria comunità, con le persone che la abitano. Centrale è anche la relazione con chi svolge lo stesso mestiere, perché uscire dalla propria prospettiva e indossarne un’altra può aiutare spesso a raccontare le cose in modo più completo.

Repressione degli studenti: adesso scendono in piazza le madri

Il 12 maggio Jacopo, Emiliano e Francesco vengono portati in carcere. Sono ancora sotto indagine, ma, per la loro presunta pericolosità sociale, viene disposta la misura cautelare più dura. Jacopo, Emiliano e Francesco, però, hanno meno di 22 anni e sono tutti incensurati. Tra le accuse a loro carico c’è quella di lesioni a un pubblico ufficiale, che ha ricevuto una prognosi di appena 10 giorni. Altri nove ragazzi come loro sono finiti ai domiciliari; una aveva semplicemente parlato a un megafono. L’evento in questione è la manifestazione studentesca del 18 febbraio a Torino. In una delle precedenti, quella del 28 gennaio, alcuni degli studenti avevano riportato lesioni con prognosi fino a 40 giorni, ma a carico dei poliziotti non è ancora stata aperta nessuna indagine.

Contro quella che sembra essere una repressione sul nascere della libertà di manifestazione, si sono schierate le madri degli studenti, riunite nell’organizzazione “Mamme in piazza per la libertà di dissenso”. Il gruppo esiste dal 2016 e da allora, più volte, si è riunito nello spiazzo antistante il carcere le Vallette, per reclamare ad alta voce una giustizia disattesa. Questa volta l’ha fatto per tutti gli studenti scesi in piazza contro l’alternanza scuola-lavoro dopo la morte di Lorenzo Parelli e Giuseppe Lenoci, cui è stato risposto con la violenza.

Questo lavoro di ricostruzione degli eventi è confluito in un podcast, dove poter ascoltare direttamente le voci delle persone coinvolte ed esplorare le relazioni tra studenti attivisti, le famiglie che li hanno cresciuti e la società in cui cercano uno spazio di partecipazione.

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