Il ministo delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile (Mims) Enrico Giovannini è a Perugia, ospite al Festival internazionale del giornalismo. Nel panel intitolato “Il mondo che verrà” è stato intervistato dal direttore dell’Ansa Luigi Contu. “Le crisi sono sempre degli spartiacque. Il Covid ci ha obbligato a cambiare molte delle nostre abitudini. La politica in questo senso deve essere in grado da un lato di anticipare gli shock, ma anche di guidare la ripartenza”, ha detto. “Uno dei concetti guida, come ho sottolineato nel libro L’utopia sostenibile, è quello di resilienza trasformativa. Non vogliamo tornare a dove eravamo prima dello shock, vogliamo usare questo shock per andare avanti. Pensiamo ad esempio all’indipendenza energetica. Vogliamo essere più indipendenti, più autonomi, per evitare che crisi internazionali possano mettere a rischio la nostra capacità di dotare l’industria di servizi e i cittadini di energie adeguate”.
“Il Pnrr è stato disegnato scegliendo progetti fattibili, stazioni appaltanti con le spalle larghe. La rete ferroviaria italiana ha le spalle molto larghe per fare gli investimenti e li sta facendo, la stessa cosa vale per le autorità aeroportuali”. “Non è tutto opere pubbliche ma in molti casi sono acquisti, come treni nuovi e moderni, autobus ecologici e per questo ci sono già i bandi”. In base al cronoprogramma, “non tutto deve partire adesso ed è giusto che non parta adesso perché non è proprio il momento migliore per acquistare certe cose ma questo non vuol dire che poi non arriveremo in tempo”, ha spiegato ancora Giovannini. “Mentre ci sono opere come quelle di Alta velocità che devono partire adesso: stanno partendo adesso i bandi, dopo sei mesi di programmazione e progettazione”, ha aggiunto il ministro, ricordando che il Mims ha distribuito il 99% delle risorse assegnate già a dicembre.