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Fridays for future: “La guerra non deve fermare la battaglia per il clima”

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La guerra in Ucraina non può fermare il discorso sul clima. Anzi, per Luca Sardo, portavoce di Fridays for future Torino, la crisi energetica che stiamo vivendo – ora che ci siamo scoperti dipendenti dal gas russo – deve essere vista come “un’occasione per portare avanti la transizione energetica”.

Sardo era uno dei relatori, insieme a Filippo Barbera, professore di Sociologia economica dell’Università di Torino, dell’aperitalk “Ambiente e occupazione a prova di futuro”. L’evento, ieri sera, 23 marzo all’Off Topic di Torino, era all’interno della Settimana del lavoro, organizzata da Ismel, l’istituto per la memoria e la cultura del lavoro. Qui è stato raggiunto dai microfoni di Futura News.

“Le conseguenze del cambiamento climatico non sono una cosa che avverrà nel futuro, sta accadendo già oggi. Torino e il Piemonte stanno vivendo la seconda più grande siccità nella storia” ha detto Sardo. Lo scoppio del conflitto ha “cambiato la situazione climatica, ma noi crediamo che il ritorno al carbone e al gas non sia la soluzione per affrontare questa crisi”. Al contrario, per Sardo abbiamo ora l’opportunità di completare la transizione energetica, “puntare sulle rinnovabili e ripensare la politica energetica in un’ottica sostenibile”. Un esempio? “I soldi che venivano spesi per pagare il gas russo potrebbero essere investiti nelle rinnovabili”.

Non solo la crisi climatica non deve essere dimenticata, ma messa in cima all’agenda: “Secondo noi è ancora più importante manifestare per il clima in questo momento. Le cose sono strettamente collegate”. La dipendenza dai combustibili fossili “ci ha reso impossibile bloccare le importazioni dalla Russia”. Inoltre, secondo Sardo, i conflitti non faranno altro che peggiorare nel prossimo futuro: “Si combatterà non solo per il petrolio e il gas, ma anche per l’acqua, il cibo e per le cose che mancheranno a causa della crisi climatica”. Per questo, Fridays for Future domani 25 marzo – che è un venerdì, come al solito – scenderà di nuovo in piazza, per la giustizia climatica e per la pace: “Non ci sarà pace sostenibile, da nessuna parte, finché i nostri sistemi saranno legati ai combustibili fossili forniti da autocrati e dittatori”.

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