La Settimana del lavoro entra nel vivo. Tanti gli appuntamenti che andranno in scena presso il Polo del Novecento, organizzati per individuare una risposta per alcuni interrogativi fondamentali. È possibile mantenere un livello desiderabile di occupazione e di sviluppo economico-sociale e, al contempo, garantire la salvaguardia dell’ambiente? Quali risorse dovranno essere allocate per creare nuove opportunità di lavoro e ripensare quelle tradizionali? Quale cultura del lavoro e della solidarietà è necessaria per uscire dalla crisi ecologica?
Sei giorni di incontri pubblici dal vivo e online, iniziati ieri e in programma fino al 26 marzo, con un ricco calendario di iniziative che prevederanno l’intervento di docenti, ricercatori, manager, rappresentanze politiche, sindacali e sociali per dialogare sulla complessità di quest’argomento. La settimana coincide, tra l’altro, con lo sciopero globale per il clima proclamato dai Fridays For Future per venerdì 25 marzo, al quale prenderà parte anche la CGIL di Torino.
Interessanti anche gli appuntamenti previsti per oggi, 22 marzo: alle 10 sono stati infatti presentati i risultati di una ricerca condotta da CGIL, CISL, UIL di Torino con la collaborazione di ISMEL, che hanno ascoltato le opinioni di lavoratrici e lavoratori, di disoccupate e disoccupati, di pensionate e pensionati, per conoscere meglio le loro esigenze e su questa base formulare proposte per garantire una più efficace tutela dei diritti e delle prospettive del lavoro, oltre che di sviluppo di servizi sociali adeguati alle necessità dei cittadini.
Inoltre, alle 16, andrà in scena l’incontro “Transizione ecologica e riorganizzazione del lavoro: qualità, tempo e competenze”, coordinato da Gian Carlo Cerruti, membro di ISMEL, professore associato di Sociologia dell’organizzazione e di Relazioni industriali presso l’Università di Torino e Direttore del Master universitario di II Livello in Organizzazione e Sviluppo delle Risorse Umane.
Il motivo ispiratore della manifestazione di quest’anno è stato ben riassunto dalle parole di Giovanni Ferrero, presidente di ISMEL: «La transizione ecologica avrà successo solo se sapremo trasformare gli attuali processi della produzione e del consumo. Ma un nuovo sistema non nasce d’un colpo, come Minerva dalla testa di Giove».