Chissà cosa avrà pensato, Samuel Ikpefan, durante quel suo primo volo verso la Nigeria, la terra di suo padre Stanley. Di sicuro, mai avrebbe immaginato di dover inseguire il sogno olimpico coltivato sin da bambino fino alle strade trafficate di Abuja. In fondo è più che comprensibile per un ragazzo francese come lui, cresciuto tirando palle di neve al fratello Daniel ad Annemasse, comune dell’Alta Savoia ai pedi della Alpi. Samuel ha vissuto la prima parte della sua carriera sportiva sognando i Giochi con indosso pettorina francese, ma è proprio grazie al Paese d’origine del padre che a Pechino diventerà il primo atleta nigeriano a competere alle Olimpiadi invernali.
La passione di Samuel per lo sport nasce da giovanissimo. Che fosse sul campo da rugby, una pista di atletica o in vasca, il suo sogno è sempre stato quello di scalare le rose giovanili francesi per approdare al professionismo. A 16 anni decide di dedicarsi anima e corpo allo sci di fondo, cercando di entrare nel novero dei papabili della nazionale transalpina. Ma niente da fare. Il suo sogno si interrompe quando la nazionale francese sceglie di non inserirlo tra i convocati per la Coppa del Mondo di sci di fondo in Svezia, a cavallo tra il 2010 e il 2011.
Dopo questo duro colpo Samuel abbandona lo sport per alcuni anni, per poi tornare nel 2016. Ma è solo due anni più tardi che la vita gli regala una seconda opportunità per le Olimpiadi. Grazie all’aiuto del padre ottiene infatti il passaporto nigeriano. Di lì a poco viene invitato dalla Federazione Nigeriana di Sci per partecipare a un evento dimostrativo sotto gli occhi del vice presidente della federazione, desideroso di scoprire le capacità del ragazzo. La proposta di inserirlo nella nazionale africana arriva, e Samuel non vuole farsi scappare questa seconda occasione: fa le valigie e inizia ad allenarsi per la nazionale del Paese d’origine del padre.
Va da sè che la spedizione cinese di cui Samuel è il solo rappresentante maschile, lo eleggerà a simbolo dell’ambizione del suo Paese di adozione verso discipline che non fanno parte della tradizione sportiva nigeriana. D’altra parte, a queste latitudini inforcare gli sci è un gesto inconsueto, quasi rivoluzionario.
Pechino è il presente, superare i propri record personali è un obiettivo. Ma il ragazzo già pensa al futuro: “In vista dei Giochi di Milano – Cortina 2026, sono stato nominato capitano della prima squadra maschile, che sarà composta da un gruppo di giovani atleti. Mi metterò a disposizione per condurre il team verso i prossimi traguardi”, ha dichiarato in questi giorni.