Ieri, giovedì 27 gennaio, nell’Aula Magna della Cavallerizza Reale è stato firmato l’accordo di collaborazione tra l’Università di Torino e l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, che per i prossimi 5 anni legherà i due atenei piemontesi in attività di ricerca, didattica e formazione.
“Sigliamo oggi un accordo di collaborazione fra due Università Piemontesi che guardano insieme al mondo, ai cambiamenti epocali in atto e alle professioni del futuro” ha affermato Bartolomeo Biolatti, Rettore dell’Università di Scienze Gastronomiche. “Tra UniSG e Unito ci sarà una collaborazione in materia di didattica, ricerca e terza missione, con l’obiettivo di dare risposte concrete ad un pubblico sempre più ampio di giovani interessati a diventare protagonisti dei campi legati al cibo e di quanto ad esso collegato. Saranno i ricercatori e i professionisti che affronteranno le sfide della transizione ecologica e che dovranno rendere lo sviluppo davvero sostenibile”.
“L’era della competizione è finita: inizia quella della collaborazione”. Così il fondatore di Slow Food e presidente di UniSG Carlo Petrini, che si è focalizzato anche lui sul tema della transizione ecologica: “Il 34% delle emissioni di CO2 è prodotto dall’industria agroalimentare, il doppio di quelle prodotte dal settore dei trasporti. Un cambio di paradigma è necessario per la salvaguardia del pianeta. Guardo con fiducia a questa collaborazione grazie alla quale riusciremo a fornire alle giovani generazioni gli strumenti adatti per diventare attori protagonisti del cambiamento e della creazione di sistemi alimentari sostenibili”.
“Questo accordo costituisce un significativo e importante passo verso il rafforzamento della rete universitaria per la ricerca nel campo della sostenibilità alimentare“, ha dichiarato il Rettore dell’Università di Torino Stefano Geuna. “Lavoreremo spingendo sulla leva più potente a disposizione dell’Università, quella della formazione avanzata attraverso il dottorato e coinvolgendo in un’ampia progettualità tutti i Dipartimenti del nostro Ateneo, consapevoli che il tema del cibo sia per definizione universale e interdisciplinare. Salutiamo dunque questa nuova convenzione con soddisfazione e nutrendo alte aspettative, certi che saprà offrire eccellenti opportunità di scambio e che indicherà linee precise di potenziamento delle nostre missioni fondamentali”.