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Aziende tra ripresa e contagi. Decisi (Sigit): “Situazione imprevedibile”

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Il Piemonte riparte dopo le vacanze invernali nel segno della preoccupazione pandemica. Nella giornata di domenica 10 gennaio sono stati registrati più di 10mila nuovi contagi a livello regionale (portando il totale dei casi da inizio pandemia a più di 600mila) e le aziende si ritrovano ad affrontare le incognite relative alle assenze sul posto di lavoro.

“Personalmente, sono preoccupato per il funzionamento del sistema”, ci spiega Pierangelo Decisi, presidente di Sigit S.p.a., azienda di Chivasso che opera nel settore dell’automotive ed è presente con sette sedi su tutto il territorio italiano. “In azienda abbiamo un’ottima percentuale di vaccinati e dal punto di vista delle attività di home working a gennaio amplieremo la platea di lavoratori da casa. Non abbiamo al momento dei focolai ma non disponiamo ancora di uno screening completo né rispetto alla reazione dei green pass obbligatori o alla vaccinazione per gli over 50. Tuttavia, ho paura che questa situazione legata a servizi pubblici o para-pubblici porterà a un caos dovuto alla troppa libertà di scelta lasciata alle amministrazioni territoriali”.

Decisi si fa portavoce del timore di molti imprenditori italiani, costretti a fare i conti con un contesto assai mutevole. “Mi spaventa non sapere cosa aspettarsi”, continua. “Una cosa è un focolaio, che genera un problema, un’altra è il comportamento delle singole amministrazioni che possono avere più libertà di movimento. Purtroppo, noi, come industria, subiamo le incertezze di tutti, sia quelle legate alle paure dei singoli, sia quelle legate alle decisioni non uniformi delle istituzioni”.

Le nuove normative legate ai trasporti (serve il green pass rafforzato per usufruire di bus e treni) si riflettono pesantemente sul sistema produttivo: “Se i trasporti venissero sospesi a causa dell’assenza di personale, ci troveremmo ad avere lavoratori che non posso raggiungere il posto di lavoro. Non è una situazione pianificabile: come azienda siamo sereni, per quanto riguarda tutto ciò che incide sulla vita dei nostri lavoratori o sui servizi che riceviamo (da fornitori o da enti pubblici) è invece una scoperta giorno per giorno. Quasi minuto per minuto”.

Anche la diversa situazione nelle regioni ha il suo peso per la gestione di Sigit e di numerose altre aziende italiane: “Noi siamo presenti in sei diverse regioni: tutto è legato a come le singole autorità gestiranno le prossime fasi”. Sono le variabili organizzative a incidere: “Rispetto al 2020, non esiste più una sensazione di insicurezza legata alla salute, ma a variabili che con la salute quasi non c’entrano. Oggi spero di arrivare a fine giornata secondo i piani che ho fatto, ma non ho alcuna garanzia: la situazione è assolutamente imprevedibile”.

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