A Torino come nel resto d’Italia, il 2021 è stato l’anno d’oro per i cantieri edili. Con il boom dei lavori dovuti all’introduzione del superbonus al 110%, in gran parte delle città le installazioni si sono moltiplicate in maniera esponenziale.
Stando ai dati Enea, a novembre i lavori edili certificati sono oltre 57mila (pari a circa 10 miliardi di euro di investimenti messi a detrazione). Le ristrutturazioni rappresentano il 70% (6,7 miliardi) e gli interventi nei condomini costituiscono la metà di tutti gli investimenti.
«La scadenza del bonus facciate e le incertezze legate all’ecobonus hanno fatto incrementare notevolmente i cantieri in città», spiega Massimiliano Quirico, direttore dell’associazione Sicurezza e lavoro di Torino.
«Il problema, ad ogni modo, è che mancano i ponteggi e le ditte devono aspettare per mesi. I costi dei materiali sono saliti vertiginosamente e manca personale qualificato, quindi si cerca di tenere i ponteggi meno tempo possibile, in modo da avere la possibilità di fare altri cantieri».
A Torino però, il drammatico episodio del crollo della gru in via Genova sembra aver scosso gli animi. Nel pomeriggio di oggi, martedì 21 dicembre, davanti alla prefettura di Torino in piazza Castello è previsto un sit-in organizzato dai sindacati. «Chiederemo un’iniziativa straordinaria che abbia nella prefettura il suo punto di riferimento», fa sapere il segretario della Cgil di Torino con delega salute e sicurezza Federico Bellono.
«La strage della gru in via Genova è stato un fatto emblematico. Il problema è che in tutti questi anni non abbiamo assistito a un cambio di passo positivo in materia di sicurezza sul lavoro: mi riferisco ai contratti precari e ai rapporti lavorativi non regolari. Noi vogliamo che su questo tema, a livello torinese, si apra una fase straordinaria da parte di tutti. Il modello da prendere a riferimento è quello di una cabina di regia, come era stato fatto nella fase iniziale della pandemia, che faccia perno sulla prefettura, a cui partecipino tutte le parti sociali e che consenta di affrontare innanzitutto le maggiori emergenze, tra cui sicuramente i cantieri».
A livello nazionale, i dati Inail segnalano come il settore delle costruzioni abbia fatto registrare nel quinquennio 2015-2019 una riduzione delle denunce di infortunio dell’8,7%, con un decremento del 17% dei casi accertati (passati dai 35.083 del 2015 ai 29.104 del 2019).
Nel 2020, tuttavia, questa tendenza si è invertita: in particolare, le denunce legate a decessi sono state 149, mentre nel 2019 se ne erano contate 84.