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A marzo la rivoluzione ToBike: nuove colonnine antivandali e l’idea dei cicli per disabili

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La Torino a due ruote ricomincerà a pedalare dal 1° marzo 2022.
Nel programma di ampliamento della mobilità alternativa, il Comune sta lavorando al ripristino integrale del servizio ToBike per permettere di spostarsi comodamente dal centro alle periferie.
Le biciclette di colore giallo, installate nel 2010, in poco tempo sono diventate un simbolo della città. Dopo dieci anni, però, tante sono rimaste ferme: colpa della pandemia, che ha limitato al minimo gli spostamenti nelle due finestre di lockdown, ma anche dei continui atti vandalici alle colonnine.

Il nuovo piano

Per migliorare il servizio, la società Bicincittà – subentrata a Comunicare Srl nel contratto prorogato fino a febbraio 2023 – e il Comune hanno pensato di razionalizzare i numeri: le stazioni, inizialmente 170 dislocate in quasi tutta la città, saranno ridotte a 120. Di queste, 100 sono già esistenti e saranno ristrutturate, mentre 20 saranno di nuova realizzazione. Nelle 70 stazioni dismesse verrà ripristinato il suolo a regola d’arte. Chiamata a intervenire in consiglio comunale nella seduta del 13 dicembre, l’assessora ai Trasporti di Torino Chiara Foglietta ha risposto alle interpellanze dei consiglieri Giuseppe Iannò (Torino Bellissima) e Andrea Russi (capogruppo del Movimento 5 Stelle).
“Questa città e questa giunta credono nel servizio di mobilità alternativa – ha detto -. Le posizioni assunte nei primi giorni di mandato derivano da tutto l’excursus che questa aula ha avuto con la società che in quel momento gestiva il servizio di bike sharing. È sotto gli occhi di tutti che il servizio ha avuto delle criticità. Non a caso, nella narrativa della delibera del 27 luglio scorso c’era scritto che i lavori ai 100 stalli esistenti ea i 20 da realizzare dovevano essere portati a termine entro 30 giorni. Il 23 novembre ho avuto un colloquio con la società Bicincittà e, vista la situazione, di concerto si è deciso di stabilire la data del 1° marzo per la ripartenza del servizio. Le bici dovranno essere tutte predisposte e funzionanti, e gli stalli non utilizzabili saranno correttamente rimossi”.

Qualità e prevenzione

Le nuove colonnine per lo sharing saranno più robuste per proteggere le biciclette dai furti e dagli atti vandalici, e i veicoli rinnovati per permettere di spostarsi in sicurezza: “Nel nuovo corso di ToBike puntiamo tanto sulla prevenzione. Proprio a causa dei continuati atti di vandalismo si è arrivati alla delibera del luglio 2021 in cui la società ha scelto di sostituire le torrette delle stazioni che verranno abilitate con dei sistemi antifurto. Gli abbonati avranno a disposizione 1100 biciclette che, in caso di furto e atti vandalici, verranno sostituite.  Queste clausole saranno inserite nel contratto integrativo che dal 2010, da quando la società mette a disposizione il servizio di sharing, non era mai stato inserito”.

Inclusione a due ruote

Nel processo di ottimizzazione dei numeri degli stalli, il comune sta lavorando per garantire la presenza delle biciclette in tutte le zone della città che fino a questo momento sono state interessate dal servizio. L’obiettivo è di garantire e migliorare i collegamenti con le stazioni ferroviarie e i poli universitari cittadini (Politecnico, Campus Einaudi e Palazzo Nuovo), eliminando le stazioni sinora poco attive. In questo senso, si stanno analizzando i numeri delle singole colonnine per comprendere in quali zone il servizio sia più utilizzato.
“Le 120 stazioni saranno dislocate nella zona centrale e in quelle periferiche. Alcune stazioni molto periferiche sono state soppresse, ma l’obiettivo è mantenerne almeno una in ogni circoscrizione”. La ripartenza dello sharing delle biciclette sarà il viatico per una serie di iniziative dedicate anche ai disabili, per permettere loro di muoversi in città in sicurezza e senza inquinare. “Abbiamo in progetto di introdurre i tricicli per i disabili. È un’idea che stiamo valutando perchè per noi è un tema prioritario e dovrà essere agganciato alla nuova idea di mobilità”.
Più che una speranza, per Torino oggi è una necessità.

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