Forse un giorno, qualcuno potrà raccontare che la sua storia è iniziata proprio a Torino, tra il 6 e il 7 Marzo 2019.
O almeno questo è l’augurio che Alberto Anfossi, segretario generale della Compagnia San Paolo, ha rivolto alla sala affollata ma attenta dell’ Off Topic di Torino, durante il welcome speech in apertura degli Open Days dell’Innovazione. Inaugurata così mercoledì 6 marzo la due giorni dedicata all’innovazione e alla cooperazione per il sociale organizzata da Innovazione per lo Sviluppo e da TechSoup con il sostegno della Compagnia San Paolo e della Fondazione Cariplo.
Effettivamente, dopo aver ascoltato i racconti e le esperienze di alcune tra le voci più autorevoli nel campo della cooperazione internazionale allo sviluppo sociale, la voglia di uscire da quella sala buia e cambiare il mondo è molto forte. L’innovazione, però, è sempre un lavoro in corso e, soprattutto quando viene applicata allo sviluppo sociale, è importante fare attenzione all’aspetto corale. Un punto centrale, questo, che in qualche modo è stato il fil rouge tra i diversi discorsi che, moderati dalla giornalista de La Stampa Anna Masera, si sono susseguiti durante la giornata. Francesca Folda, direttrice Global Communication di Amani Institute, raccontando storie di innovazione provenienti da Nairobi, Bangalore e San Paolo, ha ricordato che “l’innovazione non si può importare, bisogna coinvolgere e co-creare”.
Oltre a Folda, sul palco, tante donne e uomini, che nei pochi minuti disponibili, hanno narrato le sfide e i successi di un’innovazione che vuole essere utile per sconfiggere la povertà e la fame, diffondere un’istruzione di qualità e portare energia e accesso a Internet. “L’innovazione deve nascere dall’empatia”, ha spiegato Nivi Sharma, Coo di Brck. “È importante ascoltare e osservare i problemi – le ha fatto eco Constance Agyeman, Head of International Development and Communities a Nesta Uk – infatti innovare non significa sempre creare qualcosa di nuovo, ma adattare ciò che già c’è”.
La forza degli Open Days, in fondo, consiste proprio in questo, nella capacità di fare rete, traendo ispirazione dall’ascolto e inventando soluzioni quando sembra non ce ne siano. Ed è questa la stessa forza che anima Coopen, quella che la collaborazione e la cooperazione danno all’innovazione nel risolvere problemi di sviluppo sociale. Perché, come ha sintetizzato Francesca Folda, “L’innovazione non è high tech, è high human”.
Giovedì 7 marzo, l’appuntamento continua sempre all’ Off Topic in via Pallavicino 35 dalle 10 alle 17.30, uno spazio frequentato soprattutto da giovani, che offre anche musica e buon cibo.
La seconda giornata sarà dedicata ai workshop che andranno dall’utilizzo dei dati per comunicare e cooperare fino al project management gestiti da organizzazioni come Top-Ix, Dataninja, WeMake, TechSoup e Ong 2.0.
Tutto l’evento potrà essere seguito in diretta streaming qui.