Il Salone del libro parte dalle periferie: comincia oggi SaloneOff

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L’appuntamento è al “Le Roi Dancing”, la bellissima e nascosta discoteca progettata da Carlo Mollino negli anni Cinquanta e che si trova all’inizio di via Stradella. Il Salone del Libro arriva anche in periferia. Lo fa da quindici anni, da quando è nato SaloneOff, l’iniziativa organizzata dalla Fondazione per la Cultura di Torino che porta libri, incontri, workshop e documentari anche fuori dal Lingotto, in tutte le otto circoscrizioni della città e in più di venti Comuni della Regione tra cui Settimo, Nichelino, Fossano e Racconigi.

Marco Pautasso, direttore delle Attività culturali del Salone, ha presentato la nuova edizione del Salone Off insieme a Nicola Lagioia il direttore editoriale e l’assessora alla Cultura della città di Torino Francesca Paola Leon. Sono cinquecentoquarantatré gli eventi in programma, tra cui reading, proiezioni, incontri, dibattiti e passeggiate letterarie in più di duecento luoghi diversi della città. C’è vita fuori dal Lingotto: anche quest’anno saranno coinvolte stazioni, ex Officine, la Scuola Holden, cimiteri,  (quello in disuso di San Pietro in Vincoli e quello Monumentale), ospedali e carceri. I libri arriveranno ovunque nei giorni del salone.

Mentre Federico Sirianni omaggia Fred Buscaglione cantando “Eri piccola, piccola, piccola così” e Nicola Lagioia si concede il lusso di essere un po’ irriverente, scorrono i nomi di tutti gli ospiti e gli appuntamenti. Si comincia il 9 maggio alle Officine Grandi Riparazioni di corso Castelfidardo 22 con il recital di Fabrizio Gifuni Con il vostro irridente silenzio, dedicato al quarantesimo anniversario della morte di Aldo Moro. L’evento è aperto a tutti ma bisogna prenotarsi, al costo di 5 euro, su questa pagina.

Da oggi fino al 20 maggio libri e autori invaderanno la città: Marco Missiroli, Andrea Marcolongo, Paolo Cognetti, Mauro Corona, Erri De Luca, Nada, Igort, Veronica Raimo Antonio Pascale. Grande spazio lo avrà la poesie, con una Festa Mobile organizzata dal Movimento per l’emancipazione della Poesia.

“Usando un lessico aeroportuale possiamo dire che siamo in overbooking”, ride Lagioia che non sa se confermerà l’incarico e per il momento pensa al Salone che sta per cominciare. Ride, con le mani tiene il tempo di Fred Buscaglione e poi ammette: “Il Salone del Libro fa invecchiare, l’anno scorso eravamo sette anni più giovani”.

Però è anche una bella soddisfazione, ribadisce Pautasso: “È un grande sforzo e un impegno collettivo, di pubbliche relazioni e di buona volontà”. E per concludere cita l’architetto Renzo Piano: “Non è impossibile fertilizzare le periferie”.

GIORGIA MECCA