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Piemonte, turismo in crescita nel 2017 ma a Torino soffrono gli alberghi

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Oltre 5 milioni di arrivi in Piemonte e quasi 15 milioni di presenze, cioè il numero di notti trascorse nelle strutture ricettive della Regione. I dati del 2017 sui flussi turistici diffusi questa mattina, venerdì 6 aprile, dall’Osservatorio turistico regionale registrano un incremento del 7,42% di persone e del 6,35% di pernottamenti rispetto al 2016. A crescere è sia il turismo italiano che quello estero: negli ultimi dodici mesi il Piemonte ha accolto quasi 2 milioni di turisti da Paesi stranieri, in particolare tedeschi e francesi, con una permanenza media superiore ai tre giorni.

“La crescita in Piemonte è superiore alla media nazionale – spiega l’assessora regionale alla Cultura, Antonella Parigi – Finora abbiamo investito sul turismo 130 milioni di euro e altri ne sono previsti nei prossimi mesi: con Sagat, ad esempio, abbiamo sottoscritto un accordo triennale per promuovere i voli dall’estero verso l’aeroporto di Torino. Sarà importante la collaborazione tra la città e gli altri territori per aumentare il tempo di permanenza nella nostra regione: per questo lunedì prossimo presenteremo un piano di lavoro congiunto con le agenzie di accoglienza e promozione turistica (Atl) delle Langhe-Roero”.

Il trend di crescita dei flussi turistici in Piemonte negli ultimi dieci anni

I mesi estivi si confermano i più importanti per il turismo piemontese (circa il 60% dei flussi). Anche le montagne, in particolare la Valsesia e il Cuneese, registrano più presenze d’estate rispetto ai mesi invernali, con una flessione dei turisti italiani compensata dalla crescita del mercato estero. E sul turismo montano Alessandro Comoletti, presidente di Federalberghi Torino, avanza una critica. “Non capisco perché la Via Lattea abbia chiuso il primo aprile mentre in passato si è sempre aspettato fine mese – commenta – Probabilmente volevano risparmiare sulla neve artificiale, ma non hanno tenuto conto delle nevicate di questi giorni. Peccato”.

Il report dell’Osservatorio turistico regionale non include Airbnb e le altre tipologie di locazioni turistiche, con cui il numero di presenze crescerebbe di molto. La piattaforma di San Francisco è l’unica a fornire i dati, aggiornati però dall’1 aprile 2017 all’1 aprile 2018: in questo lasso di tempo in Piemonte si parla di 287 mila arrivi (+39%), di cui 147 mila a Torino. Anche il trend di turisti nel capoluogo è in crescita: +8,41% di arrivi per un totale di 1 milione e 200 mila turisti e un +1,5% di presenze (oltre 3 milioni e 700 mila pernottamenti).

A Torino cresce il mercato italiano, mentre è in calo quello internazionale. Anche le strutture alberghiere tradizionali perdono terreno (-0,49% nell’ultimo anno). Quest’ultimo dato conferma il trend negativo di inizio 2018: “A marzo abbiamo registrato il 7% di prenotazioni in meno rispetto all’anno precedente – prosegue Comoletti – Si tratta del settimo mese consecutivo di flessione. È un dato preoccupante, anche perché non mi pare che il calo sia compensato dal comparto extra-alberghiero”.

“All’estero sono più sensibili a eventi internazionali di rilievo – conclude Parigi – In generale dobbiamo lavorare per invertire il decremento del congressuale e del business. Poi è normale che occasioni come l’Olimpiade del 2026 vanno colte: come Milano si è giocata la carta Expo, Torino e le sue valli devono disputare sino in fondo la partita olimpica. Siamo comunque contenti di ospitare eventi come il Bocuse d’Or, che fa del Piemonte il punto di riferimento dell’anno del cibo”.

FEDERICO PARODI