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Successo al Monviso per lo Slam di Padel, il tennis facile che piace a tutti

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Domenica 18 marzo al Monviso Sporting Club si è conclusa la seconda tappa nazionale dello Slam di Padel, uno tornei più prestigiosi del circuito di uno degli sport più ricchi di futuro. Per una settimana, le coppie più forti d’Italia si sono sfidate nei campi di corso Allamano: in tutto, nelle diverse categorie, hanno partecipato 78 coppie, 56 coppie tra gli uomini e 22 coppie tra le donne. Il montepremi totale è stato di 3.170 euro.

L’Open maschile è stato vinto dal numero 331 al mondo Daniele Cattaneo in coppia con il giovane spagnolo Rosete Barriga Alexi. In campo femminile la vittoria è andata alla coppia formata dalla romana Chiara Pappacena (testa di serie numero uno del torneo) e da Giulia Sussarello.

Il successo di questa edizione dimostra l’attenzione sempre crescente e l’entusiasmo che si sta creando intorno a questo sport giovane. Nato in Messico negli anni Settanta, il padel negli anni si è diffuso in tutto il Sud America e poi in Spagna e in Portogallo. In Italia venne presentato ufficialmente nel 1991 a Bologna, ma il suo successo è arrivato negli anni Duemila; dopo aver occupato i circoli di Roma e di Milano, nel 2008 anche il Coni lo ha riconosciuto come disciplina ufficiale (prima era considerato soltanto un gioco). In Spagna, dove il padel è il secondo sport più praticato dopo il calcio, sta spingendo molto perchè diventi disciplina olimpica.

Il padel si gioca sempre in doppio (maschile, femminile oppure misto), su un campo in superficie sintetica circondato da pareti di vetro che fanno parte del campo. L’area di gioco ha una superficie di 20 metri per 10 e una rete alta 0,88 metri. Anche grazie alle dimensioni ridotte del campo, più facile da coprire, il padel risulta molto più facile rispetto al tennis. Gli amanti dei gesti bianchi all’inizio, guardando questo nuovo sport, che si gioca con racchette simili a quelle che si usano in riva al mare d’estate, lo osservavano con diffidenza e snobismo. Con il tempo, però, si sono lasciati entusiasmare.

È veloce e dinamico. Nel tennis, prima di riuscire a prendersi delle soddisfazioni ci vogliono anni di allenamenti e lezioni con i maestri. Il padel, invece, si impara subito. È considerato lo sport del futuro anche perché accorcia le distanze tra deboli e forti, talentuosi e no. Gli scambi sono molto lunghi ed equilibrati, non esistono quasi palline impossibili da raggiungere.Nel padel è più facile divertirsi, anche quando si perde.

Negli ultimi due anni gli appassionati si sono moltiplicati. Tra di loro ci sono soprattutto tennisti che, in alcuni casi hanno appeso la racchetta più nobile al chiodo per dedicarsi al nuovo sport. A tutti loro piace correre un po’ di meno ma divertirsi di più. In Piemonte, diversi circoli stanno smantellando la terra rossa per fare spazio ai campi circondati dal vetro. Al momento sono ventitré, tra cui diciotto si trovano a Torino. In Italia i tesserati in questa nuova disciplina sono 4.331, di cui 3333 uomini e 998 donne.

In Piemonte i tesserati nell’ultimo anno sono raddoppiati, da circa 200 a più di 400, ma quelli che ormai lo praticano abitualmente sono molti di più. Anche il livello italiano si sta alzando, la Federazione sta investendo molto sulla formazione, per cercare di diventare competitiva anche in questa disciplina. Si vedono i primi risultati: agli Europei del 2017,  gli azzurri si sono piazzati subito dopo le due squadre più forti ed esperte che sono Spagna e Portogallo. Quest’anno, inoltre, nel campionato di serie A italiano ci saranno 48 giocatori tra i primi duecendo al mondo. Il più importante di tutti è Fernando Belasteguin, l’argentino numero uno al mondo tesserato per l’Orange di Roma.

 

GIORGIA MECCA

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